di Benedetto Della Vedova
Il 'piano Colao' si rivela un boomerang per Conte. Non per le analisi che fa e gli obiettivi dettagliati che pone, in generale condivisibili, ma per il fatto che mette in evidenza il nulla in fatto di riforme e progetti di cambiamento dei Governi Conte, uno e bis. Se togliamo una riforma deleteria come quota cento e una fatta male come il reddito di cittadinanza, in questi due anni abbiamo poco altro da segnalare oltre a un taglio insensato alla rappresentanza parlamentare, l'abolizione della prescrizione e una perversa insistenza nel mettere miliardi su Alitalia. A questo punto gli 'stati generali' finiranno per essere il momento in cui parti sociali ed esperti si esprimeranno sul piano Colao. Il che va anche bene, perchè forse la discussione si focalizzerà su di una agenda di investimenti e riforme, ma vedrà il Governo come mero moderatore di una discussione altrui, quella sul progetto per l’Italia dei prossimi anni, di cui Conte non è mai stato protagonista. Peraltro il fatto che nella maggioranza il patto PD-M5S diventi sempre più strategico, come ha ribadito oggi con enfasi Andrea Orlando, rende inevitabile che la deriva sia quella populista e assistenzialista dei grillini. Conte potrebbe presentarsi con (almeno) tre proposte comprensibili che diano il segno di una svolta: abolizione quota cento, richiesta immediata del MES per spese sanitarie dirette e indirette per la riapertura delle scuole, rinuncia a buttare miliardi in Alitalia affidando al altri che allo stato l'acquisto e la gestione della compagnia. Non lo farà, naturalmente, cercando di tirare a campare tra un rinvio e una task force, contando sul fatto che la sua maggioranza, focalizzata sulla durata e non sul governo dei problemi, gli consentirà di galleggiare altri mesi a Palazzo Chigi. Il risveglio sarà imprevisto, brusco e doloroso. L’alternativa ai sovranisti di Salvini e Meloni non può essere quella del partito unico PD/M5S, populista di sinistra con cui IV è alleata: le forze europeiste, riformatrici, liberali ed ecologiste devono trovare al più presto la forza di un progetto comune.