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Il governo ferma il gasdotto Poseidon, che ci avrebbe reso indipendenti da Mosca. Putin ringrazia

di Matteo Di Paolo
Il governo blocca a Bruxelles la realizzazione del gasdotto East Med-Poseidon, un accordo già firmato da Calenda con l’avallo (e la promessa di finanziamenti) dell’Unione e che lo stesso Salvini aveva rilanciato nella sua recente visita in Israele. Poseidon porterebbe il gas di Israele e Cipro (inclusa la enorme e recente nuova scoperta), dunque paesi geopoliticamente amici e stabili, in Italia e magari in Europa, passando dalla Grecia. Putin, che è contrario a Poseidon, ringrazia l’Italia. Mentre la Germania va avanti con North Stream (cioè l’asservimento al gas di Putin), pur nella contrarietà di Macron, noi potremmo avere una grande occasione: potremmo addirittura parlare dell’epoca del reverse flow, inaugurata da Snam negli ultimi anni per piccoli quantitativi: il gas che attraversa l’Arco Alpino da sud a nord, invece che viceversa. Diventeremmo strategici come hub del gas, magari incluso lo shale americano. La transizione energetica, verde, ecologica, passa per l’elettrificazione (delle auto, del riscaldamento, di alcuni processi industriali). Per farlo, serve il gas, accanto alle energie rinnovabili: economico, efficiente e pulito.

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