di Carmelo Palma
“Il capo della Polizia Franco Gabrielli diffida di chi non fa presepi e non espone i simboli del proprio credo religioso ‘a salvaguardia del proprio territorio’ e pensa che di fronte alle sfide dell’integrazione nell’Italia multietnica e multireligiosa vada in ogni modo preservata ‘l’identità degli autoctoni’. Noi pensiamo che l’Italia debba diffidare di un Capo della Polizia come Gabrielli, che non trova nulla di meglio che dare voce e copertura per così dire ‘ufficiale’ alla retorica etno-nazionalista e all’uso politico della religione.
Il capo della Polizia neppure se ne rende conto, ma le sue gravissime parole sono esattamente il fondamento sulla base del quale le minoranze cristiane in Africa e in Asia subiscono discriminazioni e persecuzioni, proprio perché considerate estranee all’identità religiosa e civile degli autoctoni. Noi, al contrario, continuiamo a pensare che non vada rottamato il principio liberale della laicità dello stato e della libertà religiosa come fondamento delle politiche di integrazione, senza nulla concedere né al separatismo religioso rivendicato dagli islamisti, né all’esclusivismo religioso predicato dai cristiani da Papeete, come l’ex titolare del Viminale, di cui il capo della Polizia condivide a quanto pare il pensiero.