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Governo: Più tasse e deficit senza abolizione di Quota 100 e del Reddito di Cittadinanza

di Carmelo Palma

Questo governo, come il precedente, ha un ministro dell’Economia serio e responsabile, ma una compagine politica e parlamentare che, come la precedente, continua a vedere un’unica soluzione ai problemi italiani: la manomissione, imposta o negoziata, dei tetti di deficit concordati. Il che oltre a essere sbagliato politicamente, non basterebbe comunque ad assicurare tutti i miliardi che il governo promette di spendere.

Se pure Gualtieri ottenesse di sfondare la soglia del 2,5% di deficit, cosa che non ci auguriamo, non ricaverebbe nemmeno un quinto delle risorse necessarie per pagare 35 miliardi di promesse politiche, tra il disinnesco delle clausole di salvaguardia sull’Iva e taglio del cuneo fiscale. Eppure la prima cosa che il governo ha chiarito è che non si toccheranno né quota 100, né il reddito di cittadinanza, misure che costeranno circa 15 miliardi nel 2020 e che sono del tutto inutili per crescita e occupazione. Il che vuol dire che senza taglio della spesa, oltre che ad aumentare il deficit, il governo dovrà aumentare il gettito fiscale e quindi le tasse. Il classico circolo vizioso della nostra finanza pubblica.

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