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Elena, simpatizzante di +Europa, scrive a Theresa May: "Non ho saltato la fila, ma ho lavorato duro per il benessere di questa nazione!"

Leggi la versione in inglese della lettera di Elena.

Gentile Sig.ra May,

Le scrivo per lamentarmi con vigore della Sua affermazione nel discorso al CBI di ieri in cui dice che i cittadini EU non potranno piu’ “saltare la fila”.

Ho trovato questo suo commento fortemente offensivo in quanto implica che i cittadini EU abbiano fatto, in una maniera o un’altra, qualcosa di scorretto negli ultimi anni nel venire a vivere e lavorare nel Regno Unito. Per sua informazione, personalmente, non ho l’abitudine di saltare le code e, in questo caso specifico, non c’era neppure una coda che io potessi saltare. Il mio diritto a venire a vivere nel Regno Unito deriva dalla decisione dello stesso Regno Unito (non una decisione mia o dei cittadini EU) di entrare nell’Unione Europea nel 1973. Nella stessa maniera, centinaia di migliaia di cittadini britannici hanno esercitato tale diritto e si sono trasferiti in altri paesi europei. E che io sappia, nessuno in quei paesi li ha mai accusati di aver saltato la coda…

Dal mio arrivo a Londra nel 1995 mi sono sempre comportata come un cittadino modello, ho sempre pagato le tasse, non ho mai avuto problemi con la legge e mi sono adoperata per rendere la mia comunita’ locale un luogo piu’ gradevole. E, soprattutto, non ho mai ricevuto un trattamento preferenziale quando ho presentato domande di lavoro solo perche’ ero cittadina europea.

In realta’ sono io quella che si sente ingannata da questa vicenda (o meglio, pasticcio) della Brexit. Nel 1995 mi sono trasferita qui in buona fede, credendo di andare a mettere radici in uno dei paesi piu’ accoglienti e stabili del mondo. Da allora ho lavorato molto duramente e sono riuscita a comprare casa e mettere da parte un po’ di soldi per la mia vecchiaia. Ora mi ritrovo a vivere in un paese che ha un atteggiamento ostile nei miei confronti ed i miei risparmi sono stati erosi dal crollo del valore della sterlina, entrambe le circostanze causate dalla Brexit e dall’atteggiamento arrogante e carrieristico di alcuni politici.

Non riesco a esprimere a parole quanto mi senta delusa. E Le posso assicurare che i miei amici europei condividono i miei sentimenti in pieno. https://www.theguardian.com/commentisfree/2018/nov/19/theresa-may-eu-nationals-jumped-queue

So che le mie parole non Le faranno cambiare comportamento nel futuro ma, dopo quasi tre anni di atteggiamento ostile verso di me ed i miei concittadini europei, vorra’ scusarmi se ho sentito il bisogno di sfogarmi.

Gentili saluti

Elena

Una orgogliosa cittadina italiana ed europea

 

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