Benedetto Della Vedova
Con fatica degna di miglior causa e all’ultimo minuto utile, la maggioranza mette a segno un duro colpo alla partecipazione democratica.
Da una parte si costringono le forze politiche nuove, non presenti nei consigli regionali, a una raccolta firme tra luglio e agosto per la presentazione delle liste alle elezioni regionali e amministrative. Il tutto attraverso procedure manuali che, coinvolgendo centinaia di migliaia di persone, sottoporrebbero militanti, autenticatori e sottoscrittori a comportamenti pericolosi, del tutto opposti a quelli prescritti per evitare ritorno del contagio da Coronavirus. I partiti che non dovranno raccogliere sottoscrizioni scelgono la via oligarchica e antidemocratica, ‘chi è dentro è dentro...’ gli altri si arrangino. In secondo luogo l’abbinamento tra referendum costituzionale ed elezioni regionali impedirà che si discuta davvero di una riforma che stravolge gli equilibri costituzionali senza alcun criterio che non sia la furia antipolitica e anti istituzionale del M5S.