La Direzione di Più Europa,
premesso che:
quando si è aperta la crisi del governo uscente, Più Europa aveva auspicato che un nuovo eventuale esecutivo realizzasse una netta discontinuità politica e programmatica rispetto alle politiche adottate dalla maggioranza cosiddetta gialloverde, la cui rottura e l’uscita della Lega dalla compagine di governo hanno rappresentato una indubbia novità positiva per l’Italia e la sua collocazione europea e internazionale;
nelle settimane successive, non si sono purtroppo ravvisati elementi sufficienti di discontinuità con il passato sui principali temi dell'agenda di governo né nelle dichiarazioni pubbliche del Presidente del Consiglio incaricato e dei leader del M5S e del PD;
si sono rafforzate le ragioni di preoccupazione sulla capacità del nuovo esecutivo e della relativa compagine parlamentare di assicurare stabilità istituzionale e di realizzare una politica sociale, economica e ambientale all’altezza delle esigenze del Paese;
il dibattito nelle riunioni della direzione di Più Europa ha rappresentato una pluralità di posizioni e di sensibilità e ha colto tutta la gravità e la complessità della fase politica in corso;
l’articolazione delle posizioni non può esimere dalla responsabilità di assumere una decisione politica rispetto al nascente esecutivo tale da rendere efficace la promozione dei temi e degli obiettivi politici prioritari di Più Europa;
delibera
che Più Europa, riconoscendo piena legittimità istituzionale al nascente esecutivo, si porrà all’opposizione dello stesso, con uno spirito di critica chiara e costruttiva e di leale collaborazione sulle misure di riforma economica, civile, politica e istituzionale che saranno ritenute condivisibili e utili per l’Italia e per l’Europa;
in particolare, Più Europa assicurerà il suo impegno e la sua collaborazione per le iniziative finalizzate a stabilizzare i conti pubblici, a promuovere l’equità intergenerazionale, ad ampliare il perimetro dei diritti civili e delle libertà economiche, a produrre un cambio di marcia deciso e senza ambiguità nel campo delle politiche sull’immigrazione, della tutela dell’ambiente e del contrasto ai cambiamenti climatici, della difesa dello stato di diritto e del processo di integrazione europea.