Comunicato stampa di Benedetto Della Vedova
La legge per il mercato la concorrenza non è un contenitore neutro, un automatismo, è uno strumento che va usato in una direzione chiara e precisa. La domanda è se da questa legge sulla concorrenza emerga oppure no una direzione chiara e precisa o se sia stato un esercizio più burocratico che altro per ottemperare a un impegno che abbiamo preso con il PNRR rinviando ed eludendo alcuni nodi centrali. Tra i rinvii e punti elusi, mi chiedo se in questa legge di bilancio il bicchiere va considerato mezzo pieno o mezzo vuoto: la risposta è mezzo vuoto, anche perché non emerge una volontà né una visione.
Non c’è nulla sulla concorrenzialità negli appalti ai servizi pubblici locali, c’è la difesa dei tassisti dal pericolo degli NCC, che fa anche un po’ ridere, e nulla sui balneari, mentre nel frattempo si minaccia la golden power contro UniCredit: le micro difese corporative riflettono un’impostazione che non è quella che noi vorremmo, cioè mercato della concorrenza regolata come elemento di forza, ma che nella visione del governo diventa un obbligo imposto da altri. Siamo in una fase in cui il libero mercato è minacciato da una ideologia di cui Trump è capofila.
“Il libero mercato è finito” ha detto Bannon al Corriere. E speriamo che il governo non creda alla tentazione di intavolare trattative commerciali autonome con gigante americano, da nanerottoli quali siamo, accelerando il processo di disgregazione europea. Piuttosto, come hanno spiegato Letta e Draghi, va rafforzato il mercato comune e vanno rafforzate le istituzioni europee.