Di Valerio Federico e Dino Guido Rinoldi
La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, nel discorso sullo stato dell’Unione, afferma che “è giunto il momento di fare un'Europa della sanità più forte” evidenziando il pericolo di ogni forma di “nazionalismo sui vaccini”. Ha ricordato inoltre che si terrà un Global Health Summit 2021 in Italia.
Von der Leyen ribadisce dunque che non ci sono soluzioni diverse per affrontare le pandemie se non con una forte cooperazione europea. +Europa in aprile ha lanciato una proposta, depositata in Senato da Emma Bonino e sostenuta da oltre 150 accademici italiani: realizzare un comparto sanitario europeo federale per le emergenze con un bilancio adeguato. Va ricordato che oggi il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) della UE ha 100 volte meno risorse rispetto all'organizzazione cugina USA.
Va anzitutto trasferito all’UE il governo delle emergenze sanitarie, costituendo una forza di regia, di intervento sanitario rapido e di protezione civile, con un proprio budget, con potere decisionale svincolato da veti dei singoli Stati. Una forza che possa agire in tempo, con misure coerenti e coordinate, con raccolta di dati omogenei, con personale formato e preparato adeguatamente, con una capacità produttiva di macchinari e dispositivi di protezione collaudata. Servono nuove competenze per l'UE, si devono superare i chiari limiti degli Stati Nazione emersi nel corso della crisi pandemica.
Per finanziare il programma EUHealth sono al momento previste risorse insufficienti per il quadro finanziario pluriennale 2021 – 2027. E' necessario che le risorse siano adeguate anche a quanto affermato da Von der Leyen e a questo fine contiamo su una scelta più coraggiosa da parte del Parlamento europeo.
Per tutelare meglio la nostra salute, la cura, la soluzione è Più Europa.
Il ministro Speranza ha recentemente affermato che la "collaborazione internazionale nella strategia anti Covid-19 è importante per la riapertura delle scuole in sicurezza", quale luogo migliore di cooperazione se non direttamente l'Unione con propri organismi, per prendere decisioni comuni? Sia il Governo italiano a farsi promotore di soluzioni europee, non solo a lamentarsi della UE per ottenere maggiori risorse.