di Fabrizio Ferrandelli
A Pozzallo un ragazzo egiziano 15enne è risultato positivo al coronavirus. Era sbarcato 3 giorni fa a Lampedusa con altri 50 migranti. In Sicilia si sta scatenando la paura, e davvero di tutto c’è bisogno tranne che di una nuova caccia all’untore che veda i migranti come bersaglio. Questo ragazzo si trova in una struttura protetta, ma cosa ne è, oggi, di tutti gli irregolari in giro per la Sicila e per l’Italia? Il Governo non è riuscito a contenere gli spostamenti dei cittadini italiani, soprattutto verso l’isola, all’inizio del lockdown, può essere oggi in grado di monitorare la salute di persone che si muovono in clandestinità, con seri problemi di approvvigionamento alimentare, e con la paura che denunciare sintomi di Covid-19 corrisponda ad autodenunciarsi? Temiamo proprio di no. Su questo tema è venuto il momento di avere il coraggio che ha avuto il Portogallo, che ha operato una regolarizzazione per tutti i migranti che avevano fatto domanda, nel tentativo di proteggere la loro salute e anche quella dei cittadini portoghesi. È una proposta che ha fatto anche la ministra Bellanova, anche per venire incontro ai problemi di manodopera della filiera agricola, e che sosteniamo. Siamo in una situazione straordinaria, che richiede coraggio e misure straordinarie. Non è il tempo dei pregiudizi, non è il tempo della guerra tra poveri, chiediamo al Governo nazionale e a quello siciliano di battere un colpo un questa direzione.