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Con il popolo ucraino contro l'invasione di Putin.

Sabato 26 febbraio e domenica 27 febbraio, +Europa ha organizzato una mobilitazione nazionale che ha coinvolto oltre 22 città, per esprimere solidarietà al popolo ucraino contro l'invasione di Vladimir Putin.

Da Milano a Palermo, passando per Londra, Bruxelles e altre città europee, i gruppi di +E hanno fatto scendere in piazza migliaia di cittadini per ribadire che la sicurezza in Ucraina è la sicurezza in Europa.

A Napoli ci hanno raggiunto quasi duemila persone, mentre a Milano e a Roma si sono alternati iscritti e dirigenti nazionali del partito.

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Emma Bonino, in collegamento da Roma, ha sottolineato che “le prime sanzioni, cui ne seguiranno altre, sembrano dure, ma non basta parlare di interessi geostrategici e geopolitici. Si deve parlare di libertà e diritti dei cittadini ucraini, perché il presidente Zelensky è stato eletto con oltre il 70 per cento dei voti. La comunità ucraina – ha osservato Bonino -, in Italia è composta da 236 mila persone, di cui l’80 per cento donne. Questi chiederanno, se regolarizzate, il ricongiungimento familiare. C’è quindi tutta una parte, si per dire ‘minore’, di diritti  e libertà che, quando parliamo di solidarietà, dovrebbe essere presa in considerazione”.

Il segretario di +Europa e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, ha detto che "La democrazia e le libertà in Ucraina sono la democrazia e le libertà in Europa. Sono 20 anni che ripetiamo che Putin, l'unico vero responsabile di questa aggressione, non può essere considerato un interlocutore affidabile. Lo testimoniano la repressione degli oppositori, le uccisioni dei giornalisti, l'ossessione che ha verso la comunità LGBTI... Le sanzioni, coordinate e devastanti, sono importanti per tutta la società che si è arricchita grazie alla sua vicinanza con Putin. Ed è molto importante che in Ue i leader usino le stesse parole e gli stessi argomenti, un passo importante verso un’ Europa integrata anche nella Politica estera e di difesa”.

Per Riccardo Magi, presidente di +Europa, “nella tragedia è una fortuna per l’Italia e per l’Europa che a guidare il governo italiano ci sia il presidente Draghi e non qualcuno che fino a poche settimane fa sosteneva che Putin difende i valori europei e l’identità cristiana. E bene ha fatto il nostro premier a sgomberare il campo da ogni ambiguità sull’adozione di sanzioni più rigide nei confronti della Russia. È proprio l’applicazione di misure severe sul piano economico che può favorire l'emersione di una crescente opposizione nell'opinione pubblica russa verso questa folle aggressione e verso lo stesso regime putiniano”.

 

Maria Saeli, tesoriera di +Europa: “Abbiamo sperato fino all'ultimo che la diplomazia ed il buon senso potessero prevalere. Invece, l'attacco militare di Putin ci ha riportati indietro nel tempo. Siamo accanto al l'Ucraina ed al suo popolo, perché dietro a questo attacco intollerabile non c'è solo un popolo, ma il concetto stesso di democrazia e libertà, che dobbiamo tutelare e proteggere, come Italia e come Europa”.

 

Per Giordano Masini, coordinatore della segreteria di +Europa, “La pandemia è stata l’occasione per costruire una nuova solidarietà economica europea. Allo stesso modo dobbiamo fare in modo che questa crisi sia l’occasione per costruire una politica estera e di difesa comune europea. È proprio quello che Putin non vuole, un’Europa più unita e più forte, ed è quel che avrà”.

 

Valerio Federico, della segreteria di +Europa, ha aggiunto: "Nelle 22 città dove si è mobilitata +Europa insieme agli ucraini d'Italia in questo fine settimana, è emerso un chiaro NO alla aggressione violenta e illegale della Ucraina ad opera della Russia di Putin. Non c’è pace senza giustizia e libertà. +Europa dice SI a Zelensky e alle sue richieste, che sono quelle del popolo ucraino: armi e medicinali alla resistenza, accoglienza ai profughi, sovranità e autodeterminazione della democrazia di Kiev, verso l’adesione a UE e alla scelta occidentale, sanzioni dure per stritolare l'economia dell'invasore. L’Unione europea sta rispondendo al disperato appello della democrazia ucraina. Con le sanzioni potremmo certo pagare un costo, ma sarebbe un costo immensamente inferiore a quello che pagheremmo per la perdita della libertà degli ucraini e della seria minaccia alla nostra democrazia e alla nostra libertà.

 

 

 

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  • Luigi Quercetti
    published this page in News 2022-02-28 15:54:25 +0100