Di Yuri Guaiana
Dopo anni di lotte del movimento LGBTI italiano oggi anche la Corte Costituzionale ha detto, nelle motivazioni delle sentenze 32 e 33, che occorre tutelare i diritti dei bimbi nati dalle coppie dello stesso sesso.
Secondo la Corte, la cosiddetta stepchild adotpion, stralciata dalla legge sulle unioni civili, non basta a rendere i figli delle coppie dello stesso sesso uguali a tutti gli altri bambini e riconosce, senza mezzi termini, che i bambini delle famiglie omogenitoriali sono discriminati.
L’Italia è uno dei pochi Paesi in Europa dove manca una legge a tutela di questi bambini e, dopo il richiamo mai così deciso e netto della Corte, il Parlamento non può continuare a far finta di niente e deve colmare urgentemente il grave vuoto di tute con una legge adeguata.
Invitiamo a sostenere la campagna «non siamo fantasmi» dell’Associazione Famiglie Arcobaleno per il riconoscimento alla nascita di entrambi i genitori LGBTI e l’estensione di tale riconoscimento ai minori già nati, anche in caso di genitori oggi separati.