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Autostrade: l'esproprio punirebbe l'Italia, non i colpevoli del Ponte Morandi

di Benedetto Della Vedova

La tragedia del ponte Morandi impone di accertare le responsabilità, punire i colpevoli e risarcire nel limite del possibile i danni (ben sapendo che vi sono danni irreparabili).
Questo non c’entra però nulla con l’atteggiamento attuale del Governo: evocare la revoca della concessione se Autostrade non venisse ceduta a Cdp alle condizioni e al prezzo imposti dall’esecutivo, configura una minaccia di esproprio che finirebbe per danneggiare tutti gli azionisti e gli stakeholder e già sta minando la credibilità dell’Italia come luogo dove gli investimenti sono tutelati dalle regole dello stato di diritto e dove anche gli operatori pubblici si devono muovere secondo regole eque e prevedibili. Il M5S sta imponendo al Governo anche in questo caso una deriva populista e illiberale, che, ripetiamo, nulla c’entra con l’urgenza di avere giustizia per una tragedia inescusabile. Il governo, se davvero ritiene che sia interesse degli italiani tornare alla nazionalizzazione del principale gestore italiano dei servizi autostradali, operi a condizioni di mercato senza cercare dannose e demagogiche scorciatoie.

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