Di Valerio Federico
La Sindaca di Roma fa finta di dimenticare che ATAC ha un debito verso il Comune di 515 milioni di euro tolto dagli oneri di bilancio fino al 2039, così da raccontarci che i conti sono stati risanati mentre se ne dovrà occupare l'amministrazione fra 18 anni. ATAC è stata un buco nero, come la corte dei conti ricorda puntualmente, per la finanza pubblica italiana, e fa parte di quel 98% di servizi affidati in 25 anni senza gara nel nostro paese dai comuni italiani. ATAC è tuttora una società che fornisce disservizi e qualità scadente, pur costando 50 milioni in più all’anno rispetto all’amministrazione Marino di trasferimenti e rimborsi. Andrebbe messa a gara come molte altre società partecipate romane e non.
Si continua a confondere il bene comune con la proprietà pubblica. Il bene comune non è altro che la qualità del servizio assicurata al cittadino. Il compito delle amministrazioni dovrebbe essere quello di controllare la società a cui è affidato il servizio. La Sindaca Raggi si vada a leggere i costi del lavoro di ATAC, confrontandoli con società comparabili, e le poche misurazioni di qualità del servizio che il suo Comune pubblica comprese quelle relative alla percezione dei cittadini romani. Il Referendum consultivo sul trasporto pubblico locale dell'11 novembre 2018 ha parlato chiaro sull’opinione di chi si è recato a votare.