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Altro che Torino-Lione! La prima "Tav" italiana è il Buco di Viso, del 1480

del Gruppo +EuropAlpi

Da amanti della montagna la vicenda del tunnel di base del Moncenisio per il Treno ad Alta Velocità tra Torino e Lione ci colpisce profondamente.
È possibile dire di amare un ammasso di rocce, prati ed alberi, volendo preservarli dall'azione antropica e nel contempo sostenere l'utilità di questa opera? Si.
È possibile in primis grazie alla storia che lega l'uomo e le montagne, che sono sempre state luogo di isolamento e di collegamento.

La storia è piena di aneddoti che raccontano la necessità di attraversarle, da Oetzi, l'uomo sepolto nei i ghiacciai che cercò di attraversarli quasi 5000 anni fa, ad Annibale che le attraversò con gli elefanti per conquistare Roma, fino al Buco di Viso che rappresenta un immenso patrimonio storico ancora intatto.

Non sappiamo se esso sia stato il primo tunnel scavato dalla specie umana per facilitare il transito da una parte all'altra di una montagna, ma è stato sicuramente uno dei primi e più importanti d'Italia.

Fu ultimato nel 1480 sul monte Granero a fianco del Monviso per far passare il sale italiano in Francia.
I detrattori dell'epoca sostenevano che fosse inutile, addirittura c'era chi confondeva discorsi diversi tirando in ballo gli effetti dannosi del sale sulle arterie...

La verità è che il Buco del Viso serviva eccome, così come il sale, indispensabile per conservare i cibi a lungo.

Da allora la società civile ha cercato in ogni modo di sviluppare una migliore viabilità tra le montagne che separavano città e stati, raggiungendo risultati di ingegneria e bellezza assoluti, come il Passo dello Stelvio, il più elevato d'Italia e progettato per volontà dell'imperatore d'Austria nel XVIII secolo.
Con l'avvenuta della mobilità ferroviaria gli stati nazionali e le società private hanno saputo costruire tragitti sempre più efficienti e magnifici per il trasporto di merci o persone, come ben evidente in Svizzera con i famosi Treni Rossi e del Jungfraujoch [2], che attraversa le rocce dei monti Mönch ed Eiger.

Sono passati più di 100 anni da allora e le Alpi entro il 2028 verranno attraversate in direzione nord - sud da tre importanti direttrici ferroviarie ad alta velocità, attraverso il costituendo tunnel di base del Brennero, ed i già costituiti tunnel di base del Gottardo e del Lötschberg, questi ultimi approvati ben 25 anni fa dai cittadini svizzeri grazie al progetto AlpTransit [3], mediante un referendum atto a disincentivare il traffico merci su gomma.

Non possiamo restare a guardare questa politica che per anni ha assecondato le volontà poco lungimiranti di popolazioni locali, sfavorendo una rapida ultimazione dell'opera, che oggi viene minacciata di essere bloccata del tutto.

Voler migliorare la vita delle persone costruendo qualcosa di utile non significa non rispettare la montagna.
Il rispetto per la montagna sta nell'ingegno e nella tecnica, nel fare un lavoro ben fatto ed utile piuttosto che nel vergognarci di voler vivere meglio.

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