di Yuri Guaiana
Da 5 giorni centinaia di persone stanno manifestando a Tbilisi, capitale della Georgia, per elezioni anticipate e contro il Parlamento che ha bocciato degli emendamenti alla costituzione che prevedono, tra l’altro, il passaggio da un sistema elettorale misto a uno completamente proporzionale.
L’immagine simbolo di ieri è quella della polizia che usa i cannoni ad acqua contro i manifestanti, mentre un uomo avanza sventolando la bandiera europea.
Ma cosa c’entra l’Europa in tutto questo?
Per capire questo bisogna tornare al giugno di quest’anno quando ero a Tbilisi per il primo pride nella storia della Georgia che è stato annullato per via delle proteste di migliaia di georgiani contro il discorso al Parlamento del deputato russo, Sergei Gavrilov, in occasione di una riunione dell'Assemblea interparlamentare sull’ortodossia.
A Sergei Gavrilov, deputato alla Duma del Partito comunista Russo, era stata affidata la presidenza della riunione e ha potuto quindi fare il suo discorso, in russo (!), dallo scranno del presidente del parlamento georgiano, da dove era stata annunciata l’indipendenza dall’Unione Sovietica nel 1991.
Considerando anche le tensioni relative alla presenza militare russa in Abcasia e Ossezia del Sud, è chiaro che la reazione al discorso di Gavrilov siano state fortissime, lasciando sul campo addirittura circa 240 feriti tra dimostranti e poliziotti e oltre 300 arresti tra i manifestanti.
Quelle manifestazioni intercettavano il grande risentimento dei Georgiani verso le continue interferenze della Russia, che si traduce in un fortissimo europeismo e atlantismo, ma anche verso l’atteggiamento del partito al governo, il Georgian Dream party, che a parole è pro-EU e anti-Russo, ma che è accusato di essere, nei fatti, assai titubante.
I partiti di opposizione hanno colto l’occasione per sollecitare riforme economiche e politiche, tra cui la riforma elettorale che appunto è state bloccata giovedì scorso.
Ecco spiegata la bandiera europea nelle dimostrazioni di questi giorni e la dichiarazione congiunta della delegazione dell'UE e dell'ambasciata degli Stati Uniti in Georgia che «riconosc[ono] la profonda delusione di un ampio segmento della società georgiana per la mancata approvazione da parte del Parlamento degli emendamenti costituzionali» e ritengono che «L'inaspettata interruzione di questo processo [di riforma costituzionale, ndr] ha aumentato la sfiducia e ha acuito le tensioni tra il partito al potere e altri partiti politici e la società civile».
La votazione di giovedì scorso ha anche suscitato critiche anche da parte dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE).
Sono riuscito a parlare di straforo con la mia amica Khatuna Samnidze, la leader del Partito Repubblicano, che mi ha detto che molti militanti dei partiti d’opposizione e attivisti sono stati arrestati. Nonostante i manifestanti siano stati dispersi ieri con cannoni ad acqua e gas lacrimogeni Khatuna mi ha detto: «le manifestazioni continueranno, tutta l’opposizione e la società civile sono unite».