Dichiarazione di Riccardo Magi
Le parole pronunciate oggi da Draghi sulla necessità di una Europa che deve agire come fosse un unico Stato sono musica per le nostre orecchie ma, allo stesso tempo, suonano come un ultimo appello, disperato, per salvare l’unione. Una sorta di ultima chiamata alle responsabilità che, però, temiamo non verrà ascoltata dai Paesi membri.
Dall’Ucraina alle crisi industriali, passando per la fuga di cervelli che ormai ha una dimensione non più italiana ma europea: se l’Unione non riuscirà a trovare una voce comune su tutte le sfide che l’attendono, l’intero progetto rischia di collassare o di assumere una posizione sempre più marginale fino alla totale irrilevanza.