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Sviluppo e lavoro, non paghette

Bianca Hermanin ed Emanuele Pinelli
Nell'Italia rurale del passato erano gli anziani a chiedere sostegno ai figli in età da lavoro quando si trovavano nel bisogno.
Dal boom economico in poi, questo sostegno è stato istituzionalizzato col sistema delle pensioni retributive.
Peccato che a quell'epoca gli anziani fossero molti meno dei giovani. Oggi che la piramide si è rovesciata, imprese e lavoratori si ritrovano a pagare tasse pesantissime (in Italia il carico fiscale per le imprese è del 59%) per alimentare un welfare di cui beneficiano quasi solo gli over 65.
Il triste risultato è che oggi è socialmente accettato che un figlio in età da lavoro sopravviva grazie alle paghette dei genitori in pensione.
Questa stortura va corretta in fretta, per il bene di entrambe le generazioni. Se chi produce la ricchezza del Paese paga la maggior parte delle tasse e riceve solo gli avanzi del welfare, si impoverisce l'intera società e prima o poi diventa impossibile anche dare le paghette.
Noi ci battiamo per un modello di sviluppo che rispetta e ricompensa il lavoro, non per uno che lo disprezza e lo scoraggia.

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