di Silvja Manzi, segretaria di Radicali Italiani e candidata di +Europa alle elezioni europee
Sono anni che denunciamo e documentiamo l'utilizzo letteralmente militare della propaganda e della disinformazione che i russi guidati da Putin attuano in ogni tornata elettorale, in Europa e in Usa. L'influenza organizzata sul voto, lautamente finanziata, perfino rivendicata dalle stesse autorita' militari russe, e' ormai sotto gli occhi di tutti ed e' incredibile il ritardo con cui questo allarme giunge dalle massime autorita' dell'Unione Europea e dell'Fbi. Un ritardo colpevole perche' di fronte a un attacco organizzato, di questa forza e di questa natura, si devono mettere in campo controffensive proporzionate.
La Russia di Putin, utilizzando molte migliaia di account costruiti esclusivamente per influenzare l'opinione pubblica, il voto e rilanciare disinformazione, si insinua nella vita democratica come un cancro. Ne hanno fatto le spese la Gran Bretagna (e di conseguenza tutta l'Ue) con la vittoria della Brexit, gli Usa con la vittoria di Trump e ne fa quotidianamente le spese l'Italia dove Lega e 5Stelle sono gli attrezzi utilizzati da Putin per scardinare il fragile equilibrio democratico nazionale. Si tratta di una vera e propria strategia militare, con mezzi informatici, con l'evidente scopo di sostenere le forze antieuropeiste in ogni tornata elettorale e abbattere cosi' la democrazia liberale europea. Adesso lo dicono anche l'Ue e l'Fbi, e il pericolo che stiamo vivendo deve essere evidente per tutti. Speriamo che vengano pese contromisure adeguate e, soprattutto, che non sia troppo tardi.