di Marco Taradash
Non riesco a credere, da ex presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai, che i consiglieri targati Lega e FdI nel consiglio di amministrazione Rai si siano appellati alla legge sulla par condicio per censurare la trasmissione di Report dedicata all'affaire Savoini e ai legami internazionali della Lega con Putin e l'estrema destra politica e religiosa russa e americana.
Risulterebbe infatti difficile anche al più esperto agente del servizi segreti del Cremlino individuare un qualsiasi rapporto fra le elezioni regionali umbre e la ramificata rete di interessi che ha al suo centro Salvini.
Il servizio di Report sui retroscena dell'ascesa di Salvini ai vertici della politica italiana è un esempio di ottimo giornalismo per la quantità e affidabilità di documentazione esibita, per la ricerca sottostante, per la proposta di offrire la propria versione dei fatti rivolta con scrupolo a tutti protagonisti degli eventi narrati, come lo stesso Salvini, il senatore Pillon, il capo di Forza Nuova Roberto Fiore, il filosofo e consigliere di Putin Alexander Dugin, l'oligarca e finanziatore dei movimenti di destra europei nazionalisti Konstantin Malofeev e molti altri.
Quasi tutti hanno risposto alle domande di Report tranne gli esponenti leghisti. Se hanno perso un'occasione di protagonismo elettorale la responsabilità è soltanto loro.
Noi continuiamo a interrogarci sul perché abbiano, in modo così inconsueto per loro, rifiutato la ribalta televisiva. Ma forse siamo un po' ingenui.