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Riduzione del numero dei parlamentari. Una riforma che lascia milioni di italiani senza rappresentanza. 

di Piercamillo Falasca

Lo scopo del taglio dei parlamentari che M5S e Lega stanno promuovendo in Parlamento è solo uno spot demagogico, un taglio del numero dei parlamentari senza alcuna seria revisione dell’architettura istituzionale: non c’è il superamento del bicameralismo perfetto, non c’è la riforma del Titolo V sulle competenze Stato Regioni, non c’è un riequilibrio tra Parlamento e Governo.

Insieme all’attuale discutibile legge elettorale, questa riforma lascerà intere province italiane prive di rappresentanza parlamentare e, stando agli attuali rapporti di forza, farà sì che al Senato (dove la Costituzione prevede l’elezione su base regionale) potranno probabilmente avere eletti solo tre forze: Lega, M5S e Pd.

La cosa più pericolosa è poi il “combinato disposto” tra questo taglio dei parlamentari e la riforma che introduce il referendum propositivo, anch’essa in discussione: vogliono trasformare la democrazia rappresentativa italiana in una democrazia plebiscitaria, a colpi di referendum a cui il popolo dice Sì e in cui il Parlamento è completamente esautorato. Direzione Venezuela, insomma.

Battersi contro lo sfascio della Repubblica è la priorità per chi ha a cuore la democrazia liberale in Italia.

 

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