Salta

Regionali: ricorso alla Corte Costituzionale. Raccolta firme incompatibile con lo stato d'emergenza

Mentre chiedono di prolungare lo stato di emergenza la maggioranza e il governo organizzano le elezioni come se non ci fosse alcun rischio sanitario, lasciando alle forze politiche l’alternativa se mettere a rischio la salute pubblica o rinunciare alla partecipazione alle elezioni.

Chiediamo che sia la Consulta a porre rimedio al danno grave e irreparabile che la democrazia rischia di subire.

Con gli avvocati Fabrizio Cassella e Simona Viola (che di +Europa è anche presidente), Più Europa ha presentato un conflitto di attribuzione presso la Corte Costituzionale contro Camera e Senato per l’illegittimità della legislazione elettorale introdotta in sede di conversione del decreto legge 26/2020. In particolare, +Europa denuncia come la mancata estensione dell’esonero dalla raccolta firme anche per le liste che sono rappresentate in Parlamento ma non nei consigli regionali uscenti, in una situazione di perdurante crisi pandemica, rappresenti una palese violazione del diritto di elettorato attivo e passivo. Nel ricorso si spiega infatti come l’attività di raccolta delle sottoscrizioni degli elettori sia concretamente incompatibile con il rispetto delle prescrizioni sul distanziamento personale e sul divieto di assembramento e dunque la presenza di un tale obbligo comporti di fatto l’esclusione anche di forze politiche evidentemente rappresentative dalla possibilità di partecipare alle elezioni.

Clicca QUI per scaricare il RICORSO

Clicca QUI per leggere la relazione tecnica di Fabrizio Pregliasco

Clicca QUI per il video della conferenza

Continua a leggere

Ultime News

Scrivi un commento

Controlla la tua e-mail per un collegamento per attivare il tuo account.