Comunicato stampa di Riccardo Magi
Secondo Salvini il referendum sulla cittadinanza è il quesito più pericoloso perché 'regalerebbe la cittadinanza'. Come sempre, Salvini capisce fischi per fiaschi. Il referendum sulla cittadinanza in realtà non fa nessun regalo, anzi si tratta di riconoscere la cittadinanza a persone che vivono regolarmente in Italia, legalmente soggiornanti, che pagano le tasse, non hanno precedenti penali e parlano italiano. Esattamente le stesse persone che fino a poco tempo fa lo stesso Salvini definiva “i miei fratelli”. Questo referendum parla infatti ai fratelli e alle sorelle di Salvini e di tutti noi.
Salvini non sa che tra il 1912 e il 1992 era richiesto proprio il requisito dei 5 anni di residenza continuativa. Nel 1992 si fece l’errore di raddoppiare questo requisito e diversi governi di diverso colore politico hanno provato a riformare questa legge. Il Referendum non fa altro che allineare la normativa italiana a quelle delle principali democrazie europee.
Quanto al record di cittadinanze concesse l’affermazione di Salvini è totalmente falsa. Infatti, in altri Paesi non si fa domanda ma ci sono meccanismi automatici, e quindi l’acquisizione della cittadinanza, essendo un automatismo, non viene conteggiata come procedimento amministrativo. Ed è una affermazione falsa perché in termini di proporzione con la popolazione, l’Italia non è il paese che concede il maggior numero di cittadinanze. Infine, altri paesi sono di più antica immigrazione e quindi hanno riconosciuto molte cittadinanze negli anni passati. Sarebbe interessante confrontarsi direttamente con Salvini: facciamolo pubblicamente. Ci dica dove e quando.