L’accorpamento di regionali e referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari nell’election day del 13 settembre è un vero e proprio atto di boicottaggio e distruzione della democrazia: ecco perchè Più Europa e Verdi sono pronti a chiedere un incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E’ quanto è emerso oggi durante una diretta social dei due movimenti.
“L’Election Day fissato al 13 settembre non sarebbe un voto democratico perché - ha detto il Segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova - è un non-senso totale l’idea stessa che la campagna elettorale per un referendum che stravolge gli equilibri costituzionali, anche nell’elezione del Presidente della Repubblica, si faccia d’estate, a ferragosto, durante l’emergenza. Prima che la legge diventi effettiva - ha aggiunto - chiederemo un incontro con il presidente Mattarella”.
“Oggi rincorrono i 28 anni dalla strage di Capaci a ricordarci della necessità di battersi per i diritti. In questo momento, – ha sottolineato Angelo Bonelli, coordinatore dell’esecutivo nazionale dei Verdi-Europa Verde, – il gioco è nelle mani dei gruppi parlamentari che ritengono la questione delle elezioni una ‘cosa loro’: ecco perché parliamo di attacco alla democrazia. Le modalità con cui stanno costruendo le procedure per le prossime elezioni, non tenendo conto di chi deve raccogliere le firme in piena emergenza, crea un grande vulnus democratico”.
“C’è anche una questione relativa alle regionali: la raccolta firme per i cittadini che vogliono promuovere liste elettorali - ha sottolineato il deputato di Più Europa Riccardo Magi, componente della Commissione affari costituzionali della Camera - dovrebbe avvenire a luglio, cioè in pieno stato d’emergenza, visto che il governo ne ha fissato la fine a luglio; secondo questa tempistica, la campagna elettorale dovrebbe tenersi ad agosto. Dove, sulle spiagge con gli ombrelloni distanziati? Davanti a queste osservazioni, governo e relatori non hanno dato indicazioni. Si tratta dell’ennesima manipolazione di leggi elettorali che favorisce chi è già presente nelle istituzioni e si colpiscono i diritti politici dei cittadini”.
“Nella proposta del Governo di tenere un Election Day a settembre, accorpando comunali, regionali e referendum, vedo una lesione dei diritti e dei processi democratici, a maggior ragione se si pensa che, in alcune regioni bisognerà raccogliere fino a 15 mila firme con le regole sul distanziamento sociale in vigore”. Così Elena Grandi, co-portavoce dei Verdi-Europa Verde, ospite sulla pagina Facebook di Più Europa.
“Io non sono per un lavoro di cesellamento emendativo all’interno della commissione: io credo - ha evidenziato la senatrice di Più Europa, Emma Bonino - che vada respinto in blocco l’intero pacchetto. Io non sono per il dimezzamento delle firme, sono per l’abolizione della raccolta firme. Non condivido nulla della dinamica antidemocratica di tutto il percorso. Sono anche io per un tentativo di esporre al presidente della Repubblica questo tentativo di distruzione della democrazia in un Paese in cui lo stato di diritto è già a pezzi da tempo”. “Benché le decisioni formali spettino a Camera e Senato, nei prossimi giorni sarà assolutamente necessario rivolgerci direttamente al Presidente della Repubblica, supremo garante della Costituzione, – ha spiegato Marco Boato, concludendo, – se le limitazioni e le restrizioni che ci sono state imposte in questi mesi si giustificano con il rischio reale per la vita delle persone, questa emergenza democratica non ha alcuna giustificazione”. Per Silvja Manzi, della direzione di Più Europa, “tutta la fase che precede il momento elettorale è una fase delicatissima che in questo momento è impossibile. C’è il dolo: i decisori politici o ignorano la raccolta firma o ignorano che esiste la raccolta firma o in passato hanno aggirato le norme. Non è solo questione di numeri, perchè anche dimezzandoli, resterebbe tutto il resto”.