In questi giorni, la Lega, i sindacati e anche vari esponenti di maggioranza si sono scagliati contro la Ragioneria dello Stato e il presidente dell’Inps, Tito Boeri, per aver osato dire che il rinvio dell’innalzamento dell’età pensionabile avrebbe costi difficilmente sostenibili.
Invece di polemizzare con chi gestisce il sistema e i conti pubblici, politici e sindacalisti dovrebbero spiegare nel dettaglio come pagheranno le pensioni dei giovani.
Se non avessero una risposta seria e circostanziata diversa da quella standard “attraverso crescita e lavoro”, che serve solo a buttare la palla in tribuna, farebbero meglio a stare zitti.
Sarebbe inaccettabile se una decisione di questo tipo venisse adottata senza un’analisi degli effetti su chi oggi sta pagando i contributi.
E per questo mi auguro che tutti i partiti, a partire dal Pd, votino la mia proposta di legge, sottoscritta da circa 50 parlamentari di maggioranza e opposizione, per introdurre nell’art. 38 della Costituzione il principio di equità generazionale delle pensioni.
Una modifica che renderebbe impossibile legiferare infischiandosene delle generazioni future.
Andrea Mazziotti