di Carmelo Palma
"Se si mettono uno dietro l’altro il blocco della prescrizione, la legalizzazione del cosiddetto “intercettateci tutti” e il disegno di legge di riforma del processo penale, il progetto del Governo Conte II sulla giustizia, in perfetta continuità con quello del Governo Conte I, si dimostra organicamente eversivo e anticostituzionale. Dietro tutte le proposte e le norme ‘marca Bonafede’ c’è l’idea che l’interesse pubblico coincida con quello della pubblica accusa, che le garanzie per indagati e imputati siano ostacoli all’azione della giustizia e che l’efficienza del processo possa essere garantita solo sacrificando gli interessi della difesa.
Il populismo penale ha anticipato e incubato il populismo politico. Non c’è da stupirsi che con via Arenula nelle mani di un teorico della giustizia non come funzione dello Stato, ma come strumento di riprovazione e di vendetta sociale, si giunga a norme di questa natura, la cui approvazione dipende però non solo dal fanatismo del M5S, ma anche della complicità del PD e della sinistra".