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Le violenze delle Forze dell'ordine non possono più essere minimizzate

di Marco Taradash

Il processo accerterà le responsabilità personali degli indagati, ma la vicenda della Caserma dei Carabinieri di Piacenza pone il problema politico di come le istituzioni dello Stato garantiscano al loro interno il rispetto dello Stato di diritto e delle leggi della Repubblica, a cominciare dalla legge fondamentale, la Costituzione.
Fenomeni come quelli registrati in questi ultimi giorni dei pestaggi brutali nel carcere di Torino o della trasformazione a Piacenza di una intera caserma in un covo criminale non sono certo sistemici, ma la frequenza delle anomalie denuncia l'assenza di intervento o peggio la connivenza di più estesi settori all'interno delle Forze dell'Ordine. E una lettura dei siti di alcune associazioni rivela una presenza sempre maggiore di posizioni estremiste e minacciose.
Le Forze dell'Ordine sono istituite a garanzia della sicurezza dei cittadini e delle istituzioni e la stragrande maggioranza degli uomini e delle donne che ne fanno parte adempie con impegno e sacrificio alla sua funzione. Questi fenomeni di violenza corruzione e tradimento del giuramento prestato non devono gettare ombra sulle Forze di polizia, ma neppure essere considerati come marginali.
I ministri dell'Interno, della Giustizia e della Difesa non hanno il compito di sbalordire esecrare rassicurare ma il dovere di istituire efficaci meccanismi di controllo all'interno delle Forze dell'Ordine, per evitare il rischio che forzature della legge e le violazioni dello stato di diritto non divengano una minaccia per le stesse istituzioni democratiche.

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