Di Riccardo Magi
Il senatore Pillon, relatore del ddl sul suicidio assistito, ha preteso oggi che l’iter legislativo del provvedimento proceda al Senato parallelamente con l’iter di una proposta di legge della Lega che inasprisce le pene per le droghe leggere. Una proposta insensata, che ha come unico scopo l’ostruzionismo su due temi di civiltà che hanno mobilitato milioni di cittadini durante la raccolta firme per i referendum cannabis ed eutanasia legale, e che viola i regolamenti di Camera e Senato perché in Commissione Giustizia alla Camera, dal 2019, è infatti già all’esame una proposta di legge a mia prima firma che prevede la depenalizzazione della coltivazione domestica di cannabis per uso personale.
Con queste manovre si sta tentando di chiudere il cerchio per impedire che anche per via parlamentare, dopo che è stata impedita la via referendaria, sia conquistato un qualsiasi intervento di riforma delle politiche sulle droghe. Dobbiamo sventare questo tentativo chiamando tutti gli attori istituzionali e politici alle proprie responsabilità: i presidenti delle Camere non possono permettere un degrado delle istituzioni e le forze politiche devono tenere una condotta coerente con gli annunci dei propri leader: ricordiamo tutti che Letta e Conte ai tempi del referendum affermarono che la proposta da loro sostenuta era proprio quella giacente in commissione alla Camera.
