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"La zecca tedesca" e il linguaggio violento a cui noi non ci arrenderemo mai

Non una parola sulla minaccia di crisi che non avrà il coraggio di portare a compimento.
Nulla sui legami politici espliciti e quelli dei suoi opachi collaboratori con Putin e il suo regime.

Ma una volgare e scurrile espressione: “pure la zecca tedesca mi ha denunciato” (http://bit.ly/2O3rbfG).

Non lo avrebbe mai detto per "un tedesco", siamo sicuri.

A parte che Salvini ai processi come noto si sottrae, la cosa a cui noi non ci arrenderemo mai è questo linguaggio violento da parte di un Ministro della Repubblica italiana, tanto più di un Ministro degli interni che dovrebbe rassicurare tutte le persone che si trovano, per qualsiasi ragione, in Italia in merito alla loro sicurezza.

Non ci arrenderemo a nessun potente che usi questo linguaggio intimidatorio nei confronti in particolare di una donna.

Perché le parole sono pietre, caro Ministro, colpiscono, feriscono e lasciano segni come e più di un manganello.

Lei è il Ministro della sicurezza di uno stato di diritto, non è (ancora) il Ministro di polizia di un regime totalitario. Freni la lingua, rinfoderi il suo manganello verbale e si occupi della libertà di tutti, a partire da una giovane donna tedesca sul cui futuro deciderà un giudice, non un Ministro.

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