di Piercamillo Falasca e Costanza Hermanin
In Siria rischia di prodursi una tragedia umanitaria e politica dalle conseguenze devastanti per l’intera regione mediorientale e per l’Europa. L’ipotesi di un disimpegno americano e di un intervento turco nella regione abitata dai curdi è un disastro annunciato, una guerra oggi ancora evitabile ma domani potenzialmente inarrestabile, con conseguenze drammatiche in termini di vite umane, di rifugiati, di costi ambientali ed economici. È venuto il momento per l’Unione Europea in quanto tale di attivarsi da protagonista, senza coprirsi dietro le spalle sempre meno sicure dell’alleato USA. Occorre che l’Europa mostri la sua disponibilità politica e la sua capacità militare di garantire la pace e la sicurezza a una popolazione che è stata la migliore alleata dell’Occidente nella guerra all’Isis, chiedendo agli USA di fare altrettanto. Occorre un’Europa che si confronti con la Turchia di Erdogan, che è un Paese Nato, in modo rispettoso ma fermo. Finché l’Unione Europea non si assumerà le proprie responsabilità, saremo alla mercé degli eventi e dell’agenda politica altrui, soprattutto di quella degli Stati Uniti, sempre meno disposti a un impegno nel ‘nostro’ cortile di casa. Anche in politica estera e di difesa comune occorre finalmente più Europa.