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Il silenzio dell’Italia su Navalny è una vergogna quotidiana

di Yuri Guaiana

L’ospedale Charité di Berlino, dove è ricoverato, conferma i sospetti che Alexei #Navalny sia stato avvelenato. Apparentemente con un “inibitore della colinesterasi”.

La notizia si apprende dopo che i medici russi avevano detto che era andato in coma per un «disordine metabolico» - mentre Putin, aveva semplicemente detto che si era «ammalato» - e nonostante sia stato fatto di tutto per evitare o almeno ritardare il trasferimento in Germania, probabilmente sperando che le tracce del veleno sparissero.

C’è voluto l’intervento diretto di Angela Merkel ed Emmanuel Macron per lasciarlo finalmente andare.

Tutto ciò non sorprende, ma il tentativo di copertura da parte dei medici russi e la rivelazione che #Navalny fosse minuziosamente pedinato dalla polizia mostrano la complicità del regime di Putin in questo atto.

La Russia non farà un'inchiesta completa come chiede Merkel e non assicurerà i responsabili dell'avvelenamento di Alexei #Navalny alla giustizia.

Ma la comunità internazionale dovrà comunque pretendere risposte e, in caso, arrivare i meccanismi internazionali disponibili per un’indagine internazionale.

In tutto ciò, il silenzio di Di Maio, di Conte e di tutto il Governo italiano su questo - come su Hong Kong, Turchia e Bielorussia - è una vergogna quotidiana, un insulto ai valori di libertà e solidarietà e comincia ad essere davvero inquietante.

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