Di Pasquale Di Pace
L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato il Covid-19 una pandemia. Il numero di contagiati nel mondo ha superato gli 800.000 casi e non esiste continente, con eccezione dell’Antartide, non infetto. Mentre il mondo intero ha capito la gravità della situazione e inizia a intraprendere misure decise volte a contenere il contagio, il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro porta avanti una campagna negazionista diametralmente opposta.
Bolsonaro, ancora oggi, continua a sostenere che il Covid-19 sia poco più di “un’influenza” e, d’altronde, come lui stesso ha dichiarato durante l’ultima conferenza stampa, “per me che sono sopravvissuto a una pugnalata in pancia (durante la campagna elettorale), non sarà certo una tosse da quattro soldi a spaventarmi”.
La totale inadeguatezza del Presidente è in parte compensata dal sistema federale che ha lasciato ampio margine di manovra ai governatori locali ma ha anche spaccato il paese in due, con misure eterogenee a seconda degli stati. Per esempio, João Doria, governatore dello stato di San Paolo, ha imposto la quarantena e la chiusura delle fabbriche e delle scuole. Misure che sono state ampiamente criticate da Bolsonaro, che ha definito lunatici Doria e gli altri governatori che hanno imposto restrizioni.
Lo stesso governo brasiliano è spaccato, con il ministro della salute Luiz Henrique Mandetta - non a caso un medico - che avvisa della drammaticità della situazione. Attualmente (dato del 30 marzo) in Brasile sono stati accertati 4.256 contagiati e 136 deceduti per Covid-19, sebbene varie autorità scientifiche sostengano che i numeri reali siano molto più alti e che diversi decessi non vengano conteggiati. Secondo il ministro Mandetta, il numero dei contagiati potrebbe raddoppiare ogni 3 giorni e il sistema sanitario potrebbe collassare già a metà aprile.
Bolsonaro perde anche il sostegno di alcuni governatori fino a ieri a lui vicini come quello dello stato del Goiás, Ronaldo Caiado, che lo ha duramente criticato.
Inoltre, da oltre una settimana, ormai migliaia di cittadini escono tutte le sere alle 20.30 sui balconi di casa e sbattono pentole e coperchi in protesta contro Bolsonaro.
Il negazionismo di Bolsonaro sul Coronavirus è l’esempio più lampante di come, tra anti scientificità, fake news e complottismo, l’ideologia sovranista sia inadeguata ad affrontare le sfide di oggi. A partire dall’emergenza sanitaria ed economica del Covid-19