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Il Consiglio Regionale della Lombardia boccia la proposta di legge “aborto sicuro”. Un accanimento contro le donne.

Di Simona Viola

Il Consiglio Regionale della Lombardia boccia la proposta di legge di iniziativa popolare presentata da migliaia di cittadini e cittadine lombardi “aborto sicuro”. La salute delle donne non interessa il Consiglio Regionale della Lombardia. La salute, la sicurezza, l’integrità delle donne è stata completamente sacrificata in omaggio al pregiudizio ideologico. Oggi la Lombardia si avvicina alla Polonia.

La proposta di legge di iniziativa popolare "aborto sicuro" si proponeva solo di assicurare alle donne l’effettività del loro diritto di interrompere la gravidanza, già riconosciuto loro per legge grazie alle battaglie femministe di Emma Bonino e di tante altre, in tutta sicurezza. Il rigetto di quella proposta avrà il solo effetto di non mettere a disposizione delle donne che ne hanno bisogno, un servizio più efficiente e più adeguato, di non ridurre l’attesa dell’intervento, addirittura di non accedere a strumenti di prevenzione di gravidanze indesiderate, di non rimuovere insomma, così come invece si potrebbe fare, gli ostacoli e le difficoltà che tutt’ora le donne incontrano nel servizio sanitario. Insomma un accanimento crudele e insensato contro le donne che esercitano il loro diritto all’autodeterminazione e un rigetto chiaramente dettato dal pregiudizio ideologico. Mi sembra che questa Lombardia si allontani dall’Europa dei diritti, delle libertà e degli standard dei servizi sanitari per avvicinarsi piuttosto alla Polonia. Un’occasione perduta. Un passo indietro.

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