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Elezione CSM: basta correnti

CSM: MENO CORRENTI

Il Consiglio Superiore della Magistratura[1] è l’organo di autogoverno della magistratura e decide sulla organizzazione degli uffici e sulla progressione di carriera dei magistrati.

Dei suoi 27 membri 16 sono “togati”, eletti da tutti i magistrati.

Oggi se un magistrato decide di candidarsi, la sua candidatura deve essere supportata da almeno 25 e non più di 50 magistrati presentatori, i quali non possono essere candidati a loro volta, né accordare sostegno a più di un candidato.

Il referendum mira ad eliminare la previsione del sostegno di un certo numero di presentatori e così consentire candidature di iniziativa individuale, che non siano supportate dalla organizzazione delle correnti in cui la magistratura si è ormai stabilmente strutturata.

Anche grazie all’attuale sistema di presentazione delle candidature, le correnti – divenute delle vere e proprie organizzazioni politiche, che mirano a disporre della maggioranza in CSM  allo scopo di aiutare la carriera dei propri aderenti – favoriscono l’assegnazione di incarichi, le decisioni su trasferimenti, o la irrogazione di sanzioni disciplinari, con logiche schiettamente corporative, indifferenti al merito, che incidono negativamente sull’efficienza dell’amministrazione della giustizia e creano sfiducia nei cittadini.

Con la vittoria del sì torneremmo al sistema già approvato nel 1958, e ogni magistrato potrà candidarsi al CSM liberamente e indipendentemente dalla sua appartenenza a una corrente: non dovrà favori nessuno ed eserciterà il proprio mandato libero da clientele e condizionamenti. Le candidature individuali rinverranno la propria forza ed autorevolezza non in interessi particolari, né in orientamenti politici, ma nelle qualità personali e professionali del magistrato.

 

SE VUOI SAPERNE DI PIU’

Clicca qui se vuoi leggere il quesito referendario e se vuoi vedere come è la legge adesso e come risulterebbe in caso di vittoria dei SI’

Clicca qui per sapere cosa prevede al riguardo la c.d. “Riforma Cartabia” già approvata dalla (sola) Camera dei Deputati

Clicca qui per leggere la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato ammissibile il referendum

Clicca qui se vuoi vedere e ascoltare l’intervista di un giurista di ITALIASTATODIDIRITTO sul referendum

 

 

 

 

            

 

[1] Il CSM decide su tutti gli aspetti della vita professionale del magistrato: accesso e tirocinio, progressioni in carriera (le c.d. valutazioni di professionalità), formazione, incarichi extragiudiziari, trasferimenti ad altra sede o altre funzioni, collocamento fuori ruolo, nomina a incarichi direttivi o semidirettivi, assenze e congedi, collocamento a riposo e, infine, sanzioni disciplinari.

 

 


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