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Custodia cautelare: rafforzamento della presunzione di innocenza 1

Stato di diritto e presunzione di innocenza 

Il quesito restringe i casi in cui possono essere inflitte misure cautelari, abrogando l’ipotesi di pericolo di “reiterazione dello stesso reato”.

 

Le misure cautelari sono provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria che limitano libertà fondamentali dell’individuo (arresti domiciliari, custodia in carcere, obbligo di firma, divieto di avvicinamento, sospensione della responsabilità genitoriale, sospensione da un pubblico ufficio o servizio, limitazione della libertà di disporre dei propri beni) durante le indagini e il processo, prima dunque della sentenza, "anticipando" la pena che, tuttavia, è incerta, perché l’indagato potrebbe anche essere assolto.   

La Costituzione (artt. 13 e 14) esige che la legge indichi chiaramente casi e modi in cui l’autorità giudiziaria può limitare le libertà fondamentali.

Per restringere la libertà occorrono a) gravi indizi di colpevolezza e b) esigenze cautelari, quali il pericolo di inquinamento della prova, il pericolo di fuga e il pericolo che vengano commessi ulteriori determinati reati.

Si ha pericolo di commettere ulteriori reati quando per specifiche modalità e circostanze del fatto e per la personalità del reo, desunta da comportamenti o atti concreti o da suoi precedenti penali, sussiste il concreto e attuale pericolo che commetta gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale o diretti contro l'ordine costituzionale ovvero delitti di criminalità organizzata odella stessa specie di quello per cui si procede (in tale ultimo caso soltanto per delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro o cinque anni) nonché per il delitto di finanziamento illecito dei partiti

Il referendum mira ad abrogare il caso del pericolo di commissione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede (peraltro introdotto solo nel 1995, prima non esisteva). Perché?

Questa norma è spesso utilizzata per giustificare in modo quasi automatico forme anche intense di restrizione della libertà personale, pur in assenza di un accertamento definitivo della responsabilità penale, che non corrispondono a una effettiva pericolosità del reo.

Da strumento da utilizzare in casi di emergenza, si è trasformato in una vera e propria forma anticipatoria della pena in violazione del principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.

La reclusione preventiva, quando è imposta senza che si verifichino le circostanze eccezionali o per un periodo eccesivo, lede il principio per cui ogni imputato dev’essere trattato come innocente fino a che una condanna definitiva stabilisca la sua colpevolezza.

Ogni anno migliaia di cittadini sono costretti a conoscere l’umiliazione della restrizione in carcere prima di un processo: l’Italia è il quinto Paese dell’Unione Europea con il più alto tasso di detenuti in custodia cautelare: il 31% - cioè un detenuto ogni tre - è in attesa di essere giudicato e la metà di loro sarà giudicata innocente.

Il numero di detenuti senza condanna, rappresentando una grande parte della popolazione carceraria, contribuisce anche al deterioramento delle condizioni di detenzione di tutti i carcerati.

Il referendum sulla limitazione delle misure cautelari intende limitare i casi in cui è possibile disporre la custodia cautelare, lasciando inalterati tutti i casi diversi dal pericolo di reiterazione dello stesso reato: cioè il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove e il rischio di commettere reati di particolare gravità, con armi o altri mezzi violenti. Il referendum inoltre abroga l’assurda “speciale” previsione di custodia cautelare per il reato di finanziamento illecito dei partiti.

La carcerazione preventiva distrugge la vita delle persone innocenti che ne sono ingiustamente colpite e ogni persona sottoposta a indagine o a processo ha il diritto di essere considerata innocente fono a sentenza definitiva di condanna, salvo casi eccezionali che non devono diventare la regola.

 

SE VUOI SAPERNE DI PIU’

Clicca qui se vuoi leggere il quesito referendario e la legge che verrebbe interamente abrogata in caso di vittoria dei SI’

Clicca qui per leggere la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato ammissibile il referendum

Clicca qui se vuoi vedere e ascoltare l’intervista di un giurista di ITALIASTATODIDIRITTO sul referendum


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