Salta

Così Conte in due anni ha deviato l’asse verso Cina e Russia

Di Benedetto Della Vedova 

Conte oggi dice che sulla politica estera l’Italia non cambia politica. Come si dice: excusatio non petita, accusatio manifesta. Non bastano le parole, contano i fatti. Nonostante la parole in questo caso sincere di oggi del Ministro Guerini, la politica estera di questi due anni di governi Conte ha sbandato e si è messa sull’asse Pechino-Mosca deviando da quello Bruxelles-Washington.
Dal 5G alla via della seta all’enfasi iperbolica sugli aiuti da Pechino e sulla presenza di miliari russi in Italia, per citare le cose più recenti, Conte e il M5S hanno dato segni tangibili e propagandato le nuove alleanze, mentre nelle dirette televisive di questi due mesi andavano all’attacco di Bruxelles.
Di Maio e Di Stefano alla Farnesina ed il leader Di Battista sui media hanno dettato la linea e Conte l’ha assecondata. Il fatto che nei sondaggi l’Europa perda terreno e ne guadagnino Cina e Russia non è un caso, ma un obiettivo politico che i grillini (come i leghisti) perseguono da anni e che il resto di questa maggioranza tollera.
Dopo questa crisi il mondo sarà migliore, più prospero e più sicuro se resterà multipopolare ed economicamente interconnesso, ma l’Italia dovrà scegliere. Non tanto “contro chi” stare, ma “con chi” stare, con chi giocare la partita.
Non sfugge a nessuno la delicatezza di questa fase, ma l’emergenza Covid non può essere l’alibi per consentire tutto ed il suo contrario: l’asse delle alleanze internazionali sarà cruciale per la ripresa ed è bene che l’Italia esca dalla ambiguità di questi due anni e faccia una scelta chiara di adesione alle istituzioni e ai valori dell’Unione europea ed all’area delle democrazie liberali dell’Occidente. Non si possono tenere i piedi in troppe scarpe.

Continua a leggere

Ultime News

Scrivi un commento

Controlla la tua e-mail per un collegamento per attivare il tuo account.