di Valerio Federico, tesoriere di +Europa e Dario Boilini, membro dell'Assemblea nazionale
Quasi il 50% degli italiani lavora in imprese con meno di 10 dipendenti, il crollo dei consumi di questi giorni ne stravolgerà i piani finanziari portando con sé la difficoltà ad onorare gli impegni assunti, risultando, molte di queste imprese, soggette a protesto e quindi ad espulsione dal sistema bancario, con gli effetti che si propagheranno a fornitori e dipendenti.
Servono misure straordinarie, è necessario neutralizzare gli effetti dei mancati pagamenti sia per i debitori che per i creditori, bloccare i protesti ed i loro effetti. Le recenti misure costose e inefficaci sul piano dell’occupazione e della crescita, hanno reso il Paese impreparato ad affrontare situazioni emergenziali. Non vi sono alternative ad applicare subito misure di sostegno, a partire dalle piccole imprese, prevedendo la riduzione progressiva del reddito di cittadinanza e l’uscita da quota 100 e dal decreto dignità, che ha limitato fortemente il ricorso alle occupazioni a tempo determinato, da oggi ancor più utile in fase emergenziale.