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Cibo sintetico: no alla demagogia antiscientifica, sì alla ricerca

di Giordano Masini

Abbiamo visto la sfilata di politici di maggioranza e di opposizione che sottoscrivono l’appello contro il cosiddetto “cibo sintetico” di Coldiretti e ci chiediamo perché questa ostilità contro il progresso e l’innovazione, perché di questo si tratta: qualcuno di loro sa cosa ha firmato esattamente e non è insospettito dal linguaggio complottista, le fake news e i luoghi comuni che grondano da quell’appello? 

Perché questa ostentazione di indifferenza verso chi sente la responsabilità di nutrire una popolazione mondiale in costante aumento - siamo più di 8 miliardi da poche settimane - e quindi mette al servizio di questa missione epocale competenze, studio e lavoro? 

Quante cose ci sono dietro e dentro il cibo, dai laboratori di ricerca ai campi, dalle università agli allevamenti fino alle nostre tavole e alle tavole di tutto il mondo. 

E quanta superficialità c’è dietro questa pretesa di isolare la produzione globale della più importante fonte di energia, quella che ci tiene in vita, dalla scienza e dalla conoscenza. 

Abbiamo la fortuna di avere le pance piene (e per questo dovremmo ringraziare proprio la scienza e l’innovazione), ed è solo per questo che possiamo permetterci il lusso di guardare con fastidio invece che con curiosità alle nuove forme di produzione alimentare, le quali, al di là della propaganda corporativa della Coldiretti, non sono una minaccia ma casomai una integrazione dei prodotti alimentari tradizionali frutto della ricerca di chi guarda al pianeta e all’umanitá intera da qui, almeno, alla fine di questo secolo.

 

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  • Luigi Quercetti
    published this page in News 2022-11-26 15:08:52 +0100