Il 9 maggio è la Festa dell’Europa, anniversario della storica dichiarazione del ministro degli Esteri francese Robert Schuman che nel 1950 ha esposto la sua idea di una nuova forma di cooperazione politica per l'Europa, che avrebbe reso impensabile una guerra tra le nazioni europee.
Mentre inizia ufficialmente la Conferenza sul futuro dell’Europa, una serie di dibattiti e discussioni che consentiranno ai cittadini di ogni angolo d'Europa di condividere le loro idee per contribuire a plasmare il futuro dell’Europa, Più Europa, insieme ai liberali polacchi (Nowoczesna) e Ungheria (Momentum), lancia una mobilitazione transnazionale sulla necessità del rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto da parte di tutti i Paesi dell’Unione dopo i ripetuti attacchi da parte dei governi di Polonia e Ungheria all’autonomia della magistratura, ai diritti degli immigrati, alla libertà di parola e di informazione, alla libertà della donne di interrompere volontariamente la gravidanza e ai diritti LGBTI.
Non c’è futuro per l’Europa senza diritti. Ma per far sì che tutti gli Stati membri rispettino davvero i diritti fondamentali occorre abolire il potere di veto nel Consiglio europeo.
Così si potrà finalmente applicare la sospensione dei diritti di adesione all'Unione europea, incluso il diritto di voto, per i paesi dell’Ue, come Polonia e Ungheria, che non rispettano "la dignità umana, la libertà, la democrazia, l'uguaglianza, lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze".
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(Versione in ungherese, in polacco, in inglese)
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