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Ricordando Gianfranco Spadaccia

Di Lorenzo Strik Lievers

Gianfranco Spadaccia; un leader, un protagonista, un maestro. Con lui scompare una figura centrale  e decisiva della vita  di un partito, come  quello radicale, che ha segnato a fondo la storia dell’Italia repubblicana.  Il suo ruolo è stato fondamentale, accanto a Marco Pannella, dai tempi,  negli anni sessanta, in cui il partito radicale era  una minuscola formazione di qualche decina di persone, ma capace di ideare, guidare e condurre  grandi battaglie come quelle per il divorzio, l’aborto, il nuovo diritto di famiglia, i diritti civili. Oltre che protagonista in prima persona di quelle battaglie, Spadaccia è stato il vero e proprio maestro e formatore di generazioni di militanti e dirigenti radicali, quello che più e meglio di tutti contribuiva a tenere insieme e a far crescere il partito, in condizioni spesso di gravi difficoltà, da segretario o da guida e sostegno di chi dopo di lui aveva assunto quella carica.  Ho avuto la fortuna di poter godere del suo insegnamento  e della sua guida per una legislatura in Senato, e posso testimoniarlo:  presidente di un piccolo gruppo di opposizione, per il suo prestigio personale era uno dei senatori più rispettati e ascoltati in quell’aula.

Ma ancora, va ricordato, Gianfranco Spadaccia  è stato, in modo direi straordinario, fedele sempre alla storia  che era la sua.  Entrato in contrasto su alcuni temi con Marco Pannella all’inizio degli anni novanta, aveva scelto di ritirarsi dall’attività politica. Più d’una volta gli erano state offerte, da altri, possibilità di rientro in politica in posizioni di prestigio. Ma le aveva sempre fatte cadere. Ho fatto sempre politica con Pannella, diceva, ora la farei contro di lui; non posso e non voglio.  Quando poi le ragioni di dissenso sono state superate, ha scelto di rientrare, da militante,  tra i radicali senza mai  cercare ruoli di direzione.  E infine, da radicale, per difendere e sviluppare le ragioni e le speranze di una vita di radicale, aveva dato mano a creare l’esperienza di Più Europa.

Infine, negli ultimi anni si era dedicato a scrivere un libro, uscito di recente, sulla storia del partito radicale. Una storia che, non a caso, è insieme la sua autobiografia,  concepita e scritta come tale. L’ assenza di Gianfranco Spadacccia peserà come poche. L’esempio e il ricordo rimarranno preziosi.

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  • Pasquale Di Pace
    published this page in News 2022-09-26 11:02:15 +0200