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Più Europa sarà sempre al fianco degli attivisti per i diritti umani in Russia contro la repressione di Putin

Di Yuri Guaiana

La notizia che la Corte suprema russa ha ordinato la chiusura di Memorial, la più antica organizzazione per la difesa dei diritti umani russa fondata nel 1989 da Andrei Sakharov, e che il suo responsabile, Yuri Dmitriev, uno dei maggiori storici dei Gulag, ha visto aumentare da 13 a 15 anni la sua condanna in un controverso processo per presunti abusi sulla figlia adottiva, sono gli ultimi due esempi di una rapidissima involuzione anti-democratica che, dopo l’arresto di Navalny, ha trasformato la Russia di Putin in una vera e propria dittatura.

Memorial era già stata inserita nella lista di ‘agenti stranieri’, essendo accusata di ricevere finanziamenti dall'estero. Questa lista si sta allungando a dismisura con l’inserimento di un numero sempre crescente di associazioni per i diritti umani e testate giornalistiche. Il timore è che anch’esse possano essere segnate dallo stesso destino di Memorial. Ma una cosa è già chiara fin d’ora, Putin non ha più alcun timore di essere accusato di autocrazia, pur di perpetuare il proprio potere. Solidarietà assoluta con tutti i coraggiosi attivisti per i diritti umani in Russia. Più Europa sarà sempre al loro fianco.

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