APPELLO per la liberazione e per un maggiore sostegno militare all’Ucraina da parte dell’Unione europea e degli Stati membri.
Le armi e le munizioni inviate all’Ucraina hanno permesso di frenare l’occupazione russa.
In considerazione della situazione di sostanziale stallo sul campo e del ruolo decisivo che potrebbe avere un aumento delle forniture militari all’Ucraina, al fine di evitare nuove avanzate russe e al fine della liberazione dei territori illegalmente occupati.
In considerazione dei soli aiuti militari per i quali l’impegno dell’Unione europea, con le proprie istituzioni e con accordi bilaterali degli Stati membri, è stato inferiore alla metà dell’impegno dei soli Stati Uniti.
CHIEDIAMO alle istituzioni dell’Unione europea, agli Stati membri, all’Italia, di accrescere e accelerare il sostegno industriale militare, l’acquisto comune di mezzi e di munizioni, l’addestramento dei militari ucraini, la fornitura di armi ed equipaggiamenti.
La resistenza ucraina va necessariamente sostenuta di più e presto.
CHIEDIAMO di promuovere un maggiore sostegno alla resistenza ucraina per la liberazione dall'occupazione russa, con tutti i mezzi utili allo scopo.
Aggiungi signatureIl Governo di Giorgia Meloni parla tanto di natalità e famiglie ma rischia di perdere i 4,6 miliardi di euro messi a disposizione dal PNRR per la realizzazione di 2.190 nuove strutture tra asili nido e scuole materne su tutto il territorio nazionale.
Ha lanciato troppo tardi la piattaforma su cui i comuni dovevano caricare i progetti e non ha saputo affiancare e sostenere gli enti locali nella redazione dei progetti, lasciando sindaci e amministrazioni alle prese con le note fragilità dei loro uffici tecnici.
Avere un asilo nido o una scuola materna vicina è un diritto fondamentale per le famiglie italiane e libera la scelta delle donne di diventare madri conciliando la vita professionale.
COSA PROPONIAMO NOI?
Per tutti i progetti non messi a gara entro la scadenza di giugno 2023 noi proponiamo:
La centralizzazione della progettazione e della realizzazione di asili e scuole da parte da parte del Governo, anche servendosi dei locali messi a disposizione dai comuni o di altri immobili di proprietà pubblica.
Un bando per la costruzione di asili rivolto ad aziende e organizzazioni del terzo settore per la realizzazione nel territorio dei comuni originariamente destinatari dei fondi (o nella provincia di appartenenza) di asili aziendali o privati, che destinino però almeno il 30% dei propri posti a servizio pubblico.
Scarica la bozza di comunicato stampa da inviare ai giornali locali
Aggiungi signatureNei giorni scorsi abbiamo presentato, insieme a Radicali Italiani, il testo della mozione per invitare i Sindaci a procedere con le registrazioni degli atti di nascita dei figli di coppie omogenitoriali, indicando entrambi i genitori che si sono assunti la responsabilità della procreazione, e per sollecitare il Parlamento a sostenere la nostra proposta di legge su questo tema.
Clicca qui per leggere la mozione.
Clicca qui per leggere le città dove abbiamo presentato, depositato o approvato la mozione.
Vuoi darci una mano per lanciare una mobilitazione nazionale che inviti i sindaci a firmare la nostra mozione?
Lascia i tuoi dati e sarai contattato dal partito.
Clicca qui per leggere il volantino.
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Il governo ha varato un ddl che vieta la produzione, la commercializzazione e l’importazione della cosiddetta “carne sintetica”.
Ma che cosa è esattamente la “carne sintetica”?
È un errore definire “sintetico” un alimento, come se fosse realizzato attraverso un processo chimico di sintesi. In realtà la cosiddetta “carne sintetica” si ottiene attraverso la coltivazione in vitro di cellule staminali estratte attraverso procedure indolori da animali vivi, in grado di generare tessuti muscolari simili a quelli della carne ottenuta attraverso la macellazione.
I vantaggi sono di due tipi:
Beneficio etico: per produrre questo tipo di carne non è necessario uccidere animali.
Beneficio ambientale: la carne ottenuta con questa procedura ha una minore carbon footprint e quindi un minore impatto ambientale rispetto a quella tradizionale, soprattutto nel caso di quella bovina e ovina.
È possibile vietare in Italia la produzione, la commercializzazione e l’importazione di un prodotto di questo tipo? No. L’immissione sul mercato di alimenti di nuova concezione è disciplinata dalle norme europee che riguardano, senza eccezioni, l’intero mercato comune. È l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, con sede a Parma, a stabilire in base a valutazioni scientifiche rigorose se la cosiddetta carne sintetica è sicura, e poi sono le autorità dell’Ue ad autorizzarne eventualmente la produzione e la commercializzazione.
Se uno Stato membro dell’Ue vuole sottrarsi a queste regole deve produrre evidenze scientifiche solide che dimostrino che un prodotto è davvero pericoloso per la salute, non ipotesi politiche generiche come quelle contenute nel ddl approvato dal governo, altrimenti incorrerà in procedure di infrazione e sanzioni che pagheranno i cittadini contribuenti italiani.
La produzione, commercializzazione e import della cosiddetta “carne sintetica” avrebbe conseguenze negative per la nostra economia? No. Ogni nuovo prodotto che arriva sul mercato porta con sé potenzialmente conseguenze positive per l’economia, perché potrebbero nascere nuove imprese e nuovi posti di lavoro. Quindi a essere dannoso per la nostra economia è proprio il ddl approvato dal governo, che impedirà ai ricercatori e alle imprese italiane di sviluppare un settore con enormi potenzialità.
Non è detto che la cosiddetta carne sintetica avrà successo commerciale: ad esempio le aziende che producono la cosiddetta “carne vegetale”, ottenuta attraverso ingredienti di origine vegetale che imitano per consistenza e sapore la carne vera, hanno visto i loro fatturati ridursi drasticamente rispetto alle aspettative iniziali. Questo perché le persone non abbandonano volentieri gli alimenti ai quali sono abituati, come la carne. Ma questo rende il divieto imposto dal governo ancora più insensato: se la carne coltivata in vitro non avrà successo sarà un divieto inutile, se invece avrà successo sarà dannoso per le prospettive della nostra economia.
Chiediamo al governo di ritirare questo ddl insensato e dannoso. Firma anche tu la nostra petizione.
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