Benedetto Della Vedova a Enrico Letta
Siamo pronti ad un confronto con Enrico Letta, su basi politiche e non aritmetiche. A Palermo, la possibilità di ballottaggio passa dal fatto che mentre PD e M5S cercavano un candidato che consentisse loro di cementare l’alleanza alle elezioni politiche, +Europa e Azione sono scese in campo con Fabrizio Ferrandelli, l’unico candidato che parla della città e non di accordi o di alleanze per futuri impegni elettorali, locali e nazionali.
Soprattutto, Ferrandelli il sindaco lo vuole fare davvero. Sommare partiti che vogliono politiche diverse, a partire dalla politica estera e dal sostegno al governo Draghi, solamente per cercare di battere gli altri, però, non funzionerebbe né a livello nazionale né in Sicilia.
Prime Donne
La voce delle donne torna a farsi sentire a Kabul.
Decine di attiviste afghane hanno sfidato ieri il regime talebano per chiedere pane, lavoro, libertà e il diritto all'istruzione.
I talebani dovevano essere diversi, moderati, rispettare i diritti delle donne.
E invece non sono cambiati.
Da quando sono tornati al potere, i talebani hanno privato le donne dei diritti fondamentali, ucciso e arrestato attiviste, imposto alle donne l’obbligo del burqa nei luoghi pubblici e chiuso le scuole secondarie femminili.
Da quando sono tornati al potere, i talebani hanno riportato indietro di 20 anni le lancette della storia.
In Afghanistan oggi alle donne è negato qualsiasi diritto. Ma non tutte si sono piegate ai talebani e molte, nonostante le minacce, continuano eroicamente a resistere.
Non possiamo dimenticarci del popolo afghano.
Non possiamo lasciare sole le donne afghane.
Non possiamo voltarci dall’altra parte mentre i diritti delle donne vengono calpestati.
Di Giordano Masini
Putin sta facendo deliberatamente impennare i prezzi del cibo, provocando una crisi alimentare di cui noi in Occidente non sentiremo effetti troppo pesanti, ma che nei paesi in via di sviluppo e importatori netti di cereali avrà conseguenze devastanti.
Putin sta letteralmente affamando il mondo per ricattarlo, per ottenere dal mondo il via libera alla sua guerra criminale.
Invece c’è un solo modo per liberare il mondo dalla fame provocata da Putin, così come c’è solo un modo, lo stesso, per liberare l’Ucraina e l’Europa dalla guerra voluta da Putin: liberarsi di Putin, ricacciarlo (quantomeno) oltre i confini che ha violato.
Intervista di Benedetto Della Vedova a Giovanna Casadio, La Repubblica
Il referendum sulla giustizia è assente dalla discussione pubblica, resta in una ristrettissima cerchia della politica, quindi l’astensione ha gioco facile». È l’atto d’accusa di Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri, di +Europa, il partito che con Azione di Calenda e con Italia Viva di Renzi, sostiene i cinque quesiti referendari promossi da Radicali e Lega.
Della Vedova, la distanza per raggiungere il quorum sul referendum sulla giustizia è siderale.
«Ho una certa esperienza di referendum e so benissimo quanto sia complicato raggiungere il quorum, soprattutto in un contesto in cui i quesiti sulla giustizia sono assenti dal discorso pubblico, se non nella ristrettissima cerchia della politica. Nel 1987 il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati, insieme a quello sul nucleare, fu partecipatissimo. Oggi i quesiti hanno inevitabilmente un profilo tecnico. Se fossero stati posti con i referendum su cannabis e eutanasia, di grande impatto sociale e di immediata comprensione, sarebbe stata tutt’altra storia».
La colpa è del tecnicismo dei quesiti se vincerà l’astensione?
«Siamo a due settimane dal voto e, a parte le tribune tv che hanno ascolti bassissimi, non c’è un vero dibattito. Si parla tanto di giustizia e niente di referendum. E i partiti che non vogliono prendere, o non sono in grado di prendere, una posizione netta, puntano sull’astensione. Penso al Pd. Il segretario Enrico Letta ha detto che il Pd è per il No, anche se molti politici dem parteciperanno e voteranno Sì. Se il Pd continua a scommettere sull’alleanza politica con i 5Stelle, ne esce paralizzato su temi come la giustizia».
Neppure tra gli elettori della Lega, che pure è tra i promotori, c’è grande entusiasmo referendario.
«I leghisti hanno cavalcato il tema durante la raccolta delle firme e poi hanno coinvolto i consigli regionali, a cui si deve formalmente la proposta. Neppure la Lega ne ha fatto una priorità. Mi auguro che, comunque vada, resti una spinta garantista a chi come Salvini non è un grande testimonial del garantismo, basti ricordare le politiche sui migranti».
Pensa che almeno uno dei 5 quesiti possa ottenere il quorum?
«Non poniamo limiti alla laica Provvidenza».
Ma i referendum sulla giustizia non minano la credibilità della riforma Cartabia, che si sta votando in Parlamento?
«No. Al netto dell’affluenza, vedremo i risultati e quanti milioni di Sì ci saranno. Comunque il referendum noi non l’abbiamo inteso come una sorta di alternativa alla riforma Cartabia, che risente dei limiti di questa maggioranza dove c’è un po’ di tutto. I quesiti referendari sono più incisivi e radicali».
Cosa accadrà se il referendum finisse in un nulla di fatto?
«Si sprecherebbe un’occasione. Ci sono intanto 15 giorni, si vota in un giorno solo ma con l’abbinamento alle amministrative, e noi di +Europa e Azione abbiamo in programma un fine settimana di mobilitazione per spiegare le ragioni dei 5 referendum che si terranno il 12 giugno. Faremo banchetti da Milano a Roma a Napoli, a Trieste. Io sarò con Calenda sabato in largo Argentina a Roma con Riccardo Magi e Enrico Costa».
+Europa conduce da sempre battaglie per una giustizia liberale. I referendum sono, dopo i grandi risultati in sede parlamentare con le riforme del Governo Draghi, tasselli importanti per stimolare altri miglioramenti del sistema.
Nel weekend del 28 e 29 maggio, +Europa organizza una mobilitazione per spiegare le ragioni del sì ai referendum giustizia del prossimo 12 giugno.
Clicca qui per approfondire tutte le ragioni dei nostri sì.
Scopri la piazza più vicina a te:
Venerdì 27 maggio
Cagliari via Garibaldi angolo via Alghero dalle 17.30 alle 20.30
Sabato 28 maggio
Roma con Azione dalle 10 via di San Nicola de' Cesarini
Milano con Azione dalle 10 alle 13 piazza San Simpliciano e dalle 15 alle 18 piazza Santa Maria del Suffragio, 29 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 City Life Parco Sempione
Rimini: Piazza Tre Martiri lato Dovesi 09-30 13-00 con Azione.
Napoli: con Azione dalle 17 alle 20 corso Umberto I e 29 dalle 10 alle 13 via Scarlatti
Matera: con Azione dalle 17 alle 20 Piazza Vittorio Veneto
Torino con Azione dalle 11 alle 13 via Garibaldi angolo via San Dalmazzo
Avellino con Azione corso Vittorio Emanuele dalle 17 alle 21
Gallarate (VA) con Azione Piazza Della Libertà, ore 17.30
Parma tutto il giorno via Costituente 18/C e piazzale Picelli 11/E
Reggio Emilia con Azione piazza del Monte
Lauria (PZ) dalle 18 alle 20 piazza del Popolo
Treviso con Azione dalle 15 alle 19 Battistero del Duomo
Siena con Azione dalle 11 alle 12.50 piazza Salimbeni
Chiaravalle con Azione ore 16-20 in piazza Risorgimento
Fano (PU) con Azione dalle 9.30 alle 13 via Mura Augustee
Siena con Azione dalle 11 alle 12.50 piazza Salimbeni
Trieste con Azione dalle 9.30 alle 12.30 via s.Lazzaro/via Ponchielli
Vicenza con Azione corso Palladio ore 9 e ore 16:00
Bologna: via IV Novembre angolo via D’Azeglio ore 15/19.
Verona dalle 11 alle 13 Liston piazza Brà
Bassano con Azione Piazza della Libertà ore 17:30
Domenica 29 maggio
Matera con Azione dalle 17 alle 20 Piazza Vittorio Veneto
Avellino con Azione corso Vittorio Emanuele dalle 17 alle 21
Parma tutto il giorno via Costituente 18/C e piazzale Picelli 11/E
Reggio Emilia con Azione piazza del Monte
Pisa con Azione h.10.30 piazza XX settembre
Siena con Azione dalle 11 alle 12.50 piazza Salimbeni
Messina con Azione dalle 17 alle 20 piazza Cairoli
Benevento con Azione corso Garibaldi dalle 17 alle 20
Monza piazza Centemero Paleari dalle 9.45 alle 12.15
Lucca con Azione dalle 10 alle 14 piazza s.Michele
Siena con Azione dalle 11 alle 12.50 piazza Salimbeni
Trieste con Azione 29 dalle 10 alle 12 piazza della Borsa
Bologna: via Rizzoli 3 ore 15/19
Bassano con Azione Piazza della Libertà ore 17:30
Ancona: ore 10-13 in piazza Roma
Sabato 4 giugno
Pontedera con Azione dalle 10 alle 13
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"Sui tram milanesi appare una pubblicità che festeggia i 25 anni dalla istituzione della Speciale regione amministrativa di Hong Kong, e invita i milanesi a investire e cogliere le opportunità determinate dalla "nuova era di stabilità e prosperità’! Chiediamo a Comune e Atm di rimuovere immediatamente quell'imbarazzante pubblicità, che rappresenta il megafono di uno dei regimi più oppressivi, se non il più oppressivo, del pianeta, e di volere rescindere i relativi contratti pubblicitari, anche a costo di esporre ATM al pagamento di penali”. E’ quanto si legge in una lettera firmata da Simona Viola, Responsabile Giustizia +Europa, e Paolo Costanzo, Coordinatore del Gruppo +Europa Milano, indirizzata al management di ATM e al Sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
“La Cina - si legge nella lettera - ha tradito gli impegni internazionali che aveva assunto quando, 25 anni fa, appunto, le è stata riconsegnata la colonia inglese di Hong Kong ha progressivamente eroso tutti gli spazi di autonomia e di democrazia rappresentativa interni, impedendo ai cittadini di Hong Kong di scegliere liberamente i propri rappresentanti. La Cina ha represso nel sangue e con brutalità le richieste che provenivano da studenti, professori e cittadini di continuare a vivere, come era stato loro promesso, amministrati da istituzioni autenticamente rappresentative. La Cina -continuano Viola e Costanzo - ha approvato una legge liberticida che le ha consentito di incarcerare centinaia di manifestanti, di condannarli con processi farsa, di soffocare ogni voce di dissenso e impedisce la libera manifestazione del pensiero. La minoranza uigura, le foto trapelate oggi sulla stampa internazionale sono scioccanti, è detenuta in lager per subire processi di “rieducazione”. Ora è evidente il tentativo della Cina di “rifarsi una verginità” e cercare, in città come Milano, di attrarre nuovi investitori con la parola d’ordine della stabilità. Ma si tratta all’evidenza non della tradizionale stabilità politico – economica delle società democratiche, ma di una "nuova era di stabilità" che corrisponde a un regime repressivo che è costato la vita di molti e la libertà di tutti i cittadini di Hong Kong”, concludono gli esponenti di +Europa.
Di Riccardo Magi
Stanotte è avvenuto un naufragio, l’ennesimo. Un barcone alla deriva e molto instabile si è rovesciato tra le onde con più di 100 persone a bordo. Avevano richiesto soccorso alle autorità italiani, maltesi e tunisine senza però ricevere nessuna risposta.
A evitare l’ennesima tragedia ci ha pensato la ong Open Arms che con la sua nave umanitaria Astral si è precipitata sul luogo del naufragio per mettere in salvo il maggior numero di persone possibile.
Ancora non si hanno certezze se e quando queste persone potranno finalmente raggiungere l’Europa.
L’unica certezza è che, anche questa volta, l’Europa non c’era.
Benedetto Della Vedova a SkyTg24
Il punto è quello della responsabilità. Noi di Più Europa, insieme ad Azione, sosteniamo il Governo Draghi in modo convinto senza alcuna reticenza consapevoli di quello che il Governo e la maggioranza sono chiamati a fare. E’ grave che Salvini, Conte e Berlusconi rispolverino le loro simpatie per Putin e stiano facendo il gioco dell’elastico pensando di poter fare propaganda senza che nulla accada. Non è così. Se tiri troppo la corda, rischi che la corda si spezzi.
Bisogna tenere il punto atlantista ed europeista che ha ricollocato l’Italia, con autorevolezza e affidabilità, sul piano internazionale ed essere conseguenti agli impegni assunti per accedere ai fondi del Pnrr. Il Pnrr serve per rafforzare l’economia italiana, la produttività e dare più garanzie di crescita e salari adeguati ai giovani italiani. Mettere in discussione tutto questo, in un’estenuante campagna elettorale per difendere le rendite e le lobby, significa mettere a rischio il Governo e far riprecipitare l’Italia indietro.
Prime Donne
In 24 ospedali italiani, il 100% del personale è composto da medici obiettori.
L'aborto è un diritto che le donne hanno conseguito sulla propria pelle. Difenderlo è un dovere.
Di Rita Di Sano
E' incredibile.
Domani si gioca la finale di Conference League tra As Roma e Feyenoord a Tirana, in Albania.
E gli autobus si fermano, a Roma.
Roberto Gualtieri salvi la faccia e l’onorabilità della capitale e dica no a questa ennesima beffa verso cittadini, turisti e persone che lavorano.
Riccardo Magi a SkyTg24
Da parte del Governo non c’è nessun tentativo di strappo sui balneari. Credo che ci siano legittime ma poco responsabili esigenze di campagna elettorale da parte della Lega, vissute in maniera un po' anticipate rispetto ai tempi, che denotano un certo nervosismo.
Al di là del Pnrr possiamo davvero pensare di essere un paese serio se continuiamo ad affidare a canoni irrisori concessioni, che vengono date sempre alle stesse persone a meno di 3000 euro l’anno? Concessioni che poi devono essere accettate da tutti gli italiani. Non si tratta di avere atteggiamenti punitivi. Si possono calcolare equi indennizzi, ma un paese non può essere ostaggio di questo modo da predoni di fare imprenditoria.
Benedetto Della Vedova a Radio24
Putin aveva detto che avrebbe risolto la ‘questione Ucraina’ in 3 giorni e invece ne sono passati 90. Novanta giorni di distruzione con una stima di 100 miliardi di infrastrutture distrutte. Sono morte migliaia e migliaia di persone e la situazione sul terreno resta di guerra, altro che ‘operazione militare speciale’. L’Italia ha fornito una possibile cornice diplomatica per avviare i negoziati di pace ma è evidente che bisogna prima passare attraverso un cessate il fuoco e le chiavi della guerra le ha Putin.
Dobbiamo continuare a sostenere Zelensky. Mi dispiace che in Italia nelle ultime settimane sono affiorate posizioni dissonanti da quella del Presidente Draghi da parte di Salvini, Conte e Berlusconi. L’unico modo per arrivare ad aprire un negoziato e portare Putin al tavolo negoziale è quello di dimostrare che Zelensky resiste e che siamo al suo fianco a livello umanitario accogliendo i rifugiati, con le sanzioni per mettere in crisi l’economia russa, isolando diplomaticamente Mosca e fornendo i mezzi di difesa all’Ucraina. Putin non si fermerà se vede che può andare avanti.
Elezioni amministrative 12 giugno 2022 - Verona
Wallner Marco CV - Certificato
Sorina Marina CV - Certificato
Dalai Lorenzo CV - Certificato
Pasetto Giorgio CV - Certificato
Milani Ilaria CV - Certificato
Lugoboni Federico CV - Certificato
Baioni Carolina CV - Certificato
Bee Stefano CV - Certificato
Bortolaso Bruno CV - Certificato
Caprarelli Emanuele CV - Certificato
Carol Gerones Lidia CV - Certificato
Dall' Ora Giovanna CV - Certificato
Fabris Roberto CV - Certificato
Ferrari Anna CV - Certificato
Ferrari Daniela CV - Certificato
Fraccaroli Fabio CV - Certificato
Ladu Raffaele CV - Certificato
La Pira Giuseppina CV - Certificato
Migliaccio Enrico CV - Certificato
Mignone Davide CV - Certificato
Oliboni Tommaso CV - Certificato
Panzolato Martina CV - Certificato
Pippa Massimiliano CV - Certificato
Posarelli Marco CV - Certificato
Scardoni Mirko CV - Certificato
Silvestri Alice CV - Certificato
Sisti Marco Antonio CV - Certificato
Tramontano Tiziana CV - Certificato
Vincenzi Marco CV - Certificato
Zanardi Federico CV - Certificato
Zanetti Enrico CV - Certificato
Elezioni amministrative 12 giugno - Palermo
1. Ferrandelli Fabrizio CV - Certificato
2. Canto Leonardo CV - Certificato
3. Agnello Daniela CV - Certificato
4. Alfano Davide CV - Certificato
5. Bileddo Maddalena CV - Certificato
6. Bongiovì Roberta CV - Certificato
7. Boudjemai Fella CV - Certificato
8. Cannavò Camilla CV - Certificato
9. Castiglione Simona CV - Certificato
10. Chiazza Maria Antonella CV - Certificato
11. Criscuoli Rosalia CV - Certificato
12. Di Gaetano Lorenzo CV - Certificato
13. Di Giovanni Marco CV - Certificato
14. Di Pasquale Concetta CV - Certificato
15. Ferro Raffaele CV - Certificato
16. Galioto Noemi CV - Certificato
17. Giallombardo Valeria CV - Certificato
18. Gnoffo Santi CV - Certificato
19. Italiano Maria CV - Certificato
20. Magro Chiara CV - Certificato
21. Mattaliano Cesare CV - Certificato
22. Milici Salvatore CV - Certificato
23. Mondello Daniele CV - Certificato
24. Occhipinti Filippo CV - Certificato
25. Petitto Giuseppe CV - Certificato
26. Pilo Antonino CV - Certificato
27. Quadrante Manuela CV - Certificato
28. Rampolla Roberto CV - Certificato
29. Ribaudo Alida CV - Certificato
30. Rimi Ilenia CV - Certificato
31. Schillaci Monica CV - Certificato
32. Scicchigno Riccardo CV - Certificato
33. Spata Ornella CV - Certificato
34. Stuppia Vincenzo CV - Certificato
35. Terrasi Laura CV - Certificato
36. Torregrossa Gerardo CV - Certificato
37. Tricoli Marilena CV - Certificato
38. Vitale Elena CV - Certificato
39. Forello Salvatore CV - Certificato
40. Argiroffi Giulia CV - Certificato
Elezioni amministrative 12 giugno 2022- Aquila
Elezioni 12 giugno 2022
Come previsto dall’art. 1, comma 14, della Legge 9 gennaio 2019, n. 3 (Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici), ai seguenti link sono pubblicati i curriculum vitae (d’ora in avanti CV) dei candidati del partito + Europa e delle liste collegate e il relativo certificato penale (d’ora in avanti CP) rilasciato dal casellario giudiziale non oltre novanta giorni prima della data fissata per la consultazione elettorale in oggetto.
ELEZIONI COMUNALI
Più Europa ha presentato oggi in conferenza stampa un appello sottoscritto da vari economisti per non depotenziare il ddl concorrenza e l'impegno assunto dai candidati di Più Europa alle prossime amministrative per la messa a gara dei servizi pubblici locali in tutte le città.
Benedetto Della Vedova
Abbiamo assunto un impegno volontario con l'Ue nel momento in cui abbiamo negoziato il Pnrr e abbiamo ricevuto i trasferimenti e contrattato i prestiti. Il Pnrr prevede fondi per investimenti e un piano di riforme. Tra queste riforme sono contenuti alcuni interventi per aumentare la concorrenza nei mercati. Sarebbe bizzarro tirarsi dietro dagli impegni assunti un anno fa. Ma non c'e' solo l'impegno: la concorrenza serve a noi, non alla commissione europea.
Avere mercati più aperti e' fondamentale per l'Italia, difendere le rendite significa programmare il declino dell'Italia. Noi sosteniamo senza reticenza il Governo Draghi, siamo al fianco del Presidente del Consiglio anche su questo dossier. Il testo da cui si parte e' tutt'altro che massimalista, ogni passo indietro da quel testo e' un danno per l'Italia. Significa accontentare un interesse costituito, dare spazio a una rendita e sottrarre produttività e ricchezza per il futuro.
Riccardo Magi
La concorrenza e' difesa dell'interesse pubblico. C'e' un attacco convergente da destra e da sinistra sui servizi pubblici locali. La verità e' che mantenere delle aziende che hanno un azionista unico in comune o regione significa mantenere dei centri di potere e gestire un potere che sarebbe altrimenti rimesso a esigenze di controllo, efficacia e trasparenza.
Quello delle concessioni balneari e' uno scandalo tutto italiano. Lo Stato ha perso il controllo di un bene pubblico, dal punto di vista della tutela del paesaggio, dal punto di vista di avere operatori nuovi e dal punto di vista di mercato. Forse si dovrebbe vedere in quanti comuni balneari si vota alle prossime amministrative.
Valerio Federico
Il sistema trentennale degli affidamenti senza gara dei servizi pubblici locali (93% di quelli oggi attivi) da parte delle articolazioni locali dei partiti ha fallito: costi di produzione, di personale, alle stelle, rendite di posizione, bacini di consenso, filiere clientelari, qualità scarsa e bassa produttività. Il sistema pesa sui bilanci di comuni e regioni per almeno 30 miliardi all’anno, molti di questi, sono sussidi impropri.
Il disegno di legge concorrenza Draghi prevede un salto di qualità sulla liberazione del settore dei servizi pubblici locali e sulla misurazione della qualità. E’ in corso da parte dell’arco costituzionale quasi al completo un attacco al provvedimento per depotenziarne la parte che promuove il ricorso al mercato. I candidati di Più Europa alle prossime elezioni amministrative si impegnano a promuovere gare e misurazioni della qualità per tutti i servizi pubblici locali. Abbiamo inoltre presentato un appello, firmato anche da noti economisti, che chiede di non intervenire sul testo proposto dal governo e aprire conseguentemente il settore, finalmente, al mercato e alla concorrenza. Di seguito l’elenco dei firmatari: Valerio Federico, Simona Benedettini, Paolo Beria, Massimo Bordignon, Carlo Alberto Carnevale Maffè, Carlo Cottarelli, Alessandro De Nicola, Franco Debenedetti, Oscar Giannino, Marco Ponti, Roberto Ricciuti, Maria Saeli, Marco Taradash, Adriano Teso, Simona Viola.
Rita Di Sano
Avere nuovi imprenditori significa nuove energie e una visione più innovativa, con il risultato di offrire un servizio migliore al cittadino. Più concorrenza significa una migliore qualità dei servizi offerti e, per gli imprenditori, la possibilità di migliorare il nostro paese che ha bisogno di più concorrenza e agilità imprenditoriale.
Clicca qui per leggere l'appello.
Clicca qui per leggere la proposta di +Europa sui servizi pubblici locali per le amministrative.
APPELLO
LA CONCORRENZA SERVE ALL’ITALIA
Il nostro è un appello ai parlamentari affinché confermino gli articoli 6 e7 del disegno di legge "per il mercato e la concorrenza" del Governo, in discussione al Senato, volti, finalmente, ad aprire il settore dei servizi pubblici locali alla concorrenza. L’articolo 6 delega il Governo ad adottare entro sei mesi un decreto legislativo di riordino della materia, ma fissa principi e criteri chiari: la separazione tra le funzioni regolatorie e le funzioni di diretta gestione dei servizi, tra controllore e controllato dunque, e il ricorso alla gara o alle opportunità offerte dal mercato nell’affidamento, lasciando l’autoproduzione (i.e. la possibilità del ricorso all'in-house) con organismi pubblici come soluzione giustificabile esclusivamente là dove il mercato non ne propone di più efficienti e convenienti. L’articolo 7 prevede un passo importante verso la liberalizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale.
Il 93% dei servizi oggi attivi localmente nel nostro Paese è stato affidato senza gara e la Corte dei Conti descrive da anni un quadro di inefficienze, sprechi, perdite economiche, insufficiente trasparenza delle gestioni, rendite di posizione, inosservanze delle normative, aldilà di lodevoli eccezioni. La mancanza di procedure competitive nella scelta del gestore incide negativamente sulla qualità offerta ai cittadini e sul costo dei servizi, chiediamo più concorrenza nel mercato e per il mercato. Ci auguriamo non si perda l’occasione di mettere mano a un settore chiave dell’economia italiana.
PRIMI FIRMATARI:
Valerio Federico, Simona Benedettini, Paolo Beria, Massimo Bordignon, Carlo Alberto Carnevale Maffè, Carlo Cottarelli, Alessandro De Nicola, Franco Debenedetti, Oscar Giannino, Marco Ponti, Roberto Ricciuti, Maria Saeli, Marco Taradash, Adriano Teso, Simona Viola.
Clicca qui per leggere la proposta di +Europa sui servizi pubblici locali per le amministrative
Di Yuri Guaiana
Condanniamo la violenta repressione del Pride all'Università di Boğaziçi a Istanbul, considerata una delle migliori università in Turchia, che viola il diritto degli studenti LGBTI alla libertà di riunione e di espressione. La Turchia è membro del Consiglio d’Europa e deve rispettare la Convenzione europea dei diritti umani che ha sottoscritto. Le autorità indaghino immediatamente e con imparzialità sulle violenze della polizia.
Conosco bene la realtà turca e nel giugno 2018 ero andato a Istanbul in sostegno e solidarietà con gli attivisti LGBTI turchi partecipando al Pride che la polizia ha disperso con idranti, proiettili di gomma e cani. Dal 2015, infatti, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan vieta sistematicamente le marce del Pride a Istanbul. Tuttavia, sulla parata all'Università di Boğaziçi, arrivata alla sua nona edizione, non c'era stato alcun divieto da parte dell'ufficio del governatore né dal rettore.
La Turchia è stato il primo paese musulmano ad aver celebrato un pride nel 2003 e già nel 1858, 32 anni prima dell’Italia, l’Impero ottomano aveva decriminalizzato l’omosessualità, ma il regime di Recep Tayyip Erdogan ha da tempo condotto a un’involuzione autoritaria che viola senza pudore i diritti umani.
L’Università di Boğaziçi era già stata al centro dell’attenzione internazionale nel 2021 quando docenti e discenti protestavano contro la nomina, per decreto presidenziale, del professor Melih Bulu, sostenitore di Erdogan, a rettore della prestigiosa università, una chiara interferenza con le libertà accademiche, chiedendo che la carica fosse ricoperta da accademici eletti dai membri della facoltà. Anche in quel caso la polizia usò il pugno di ferro arrestando 159 studenti e si scagliò in particolare contro gli studenti LGBTI che avevano organizzato una mostra tra le cui opere ve n’era una che mostrava la Kaaba, considerata uno dei luoghi più sacri dell'Islam, accanto alla bandiera arcobaleno, simbolo dei movimenti LGBTI. In quell’occasione, il ministro degli Interni turco, Suleyman Soylu, parlò di "pervertiti LGBT che hanno denigrato la Kaaba" e 2 studenti vennero processati per "incitamento all'odio e al malanimo" e per aver "insultato i valori religiosi".
Intervista di Benedetto Della Vedova ad Avvenire
“L’Ucraina cesserebbe le ostilità domani, se la Russia accettasse di ritirarsi, questo non è mai stato in discussione", assicura Benedetto Della Vedova. "Ora tocca a Putin rendersi conto che questa guerra si sta trasformando in un colossale boomerang, e lo sarebbe ancor più, nella già compromessa immagine internazionale, se innescasse una crisi alimentare planetaria per il blocco dei porti", sostiene il sottosegretario agli Esteri, leader di +Europa. E, a proposito di Europa, toccherà anche alla Ue entrare a far parte a pieno titolo di quel "Gruppo internazionale di facilitazione" quarto punto della proposta che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha avanzato all’Onu e ai Paesi del G7, per evitare, in caso di cessate il fuoco, che la pace svanisca presto, come è avvenuto per gli accordi di Minsk, dopo l’invasione della Crimea del 2014.
Questa proposta è più di un mero auspicio, ma non ancora una ipotesi concreta. Come potremmo definirla?
"E' la cornice dei passaggi necessari per andare a una graduale risoluzione del conflitto in chiave politico diplomatica, come tuti auspichiamo".
Uno scenario già affacciato nell’intervento di Mattarella a Strasburgo e nella visita di Draghi negli Usa. C’è un cambio di passo, nell’iniziativa italiana?
"La nostra posizione non muta. Non è in discussione – ha aggiunto Della Vedova - il giudizio su un atto di aggressione inaccettabile a un paese sovrano europeo, e nemmeno le scelte fatte per gli aiuti umanitari e militari all’Ucraina, e per isolare politicamente la Russia come Paese aggressore. Questo deve proseguire fino a che sarà necessario. Come ha detto Draghi, se pace deve essere, deve essere la pace di Zelensky, perché Putin l’unica pace che finora considerava era la resa dell’Ucraina, mentre anche con i nostri aiuti e la resistenza ucraina abbiamo creato le condizioni per rendere possibile l’avvio del dialogo".
La Russia accetterà?
"Il tavolo negoziale non è una novità, i ministri degli Esteri si sono già incontrati più volte in Turchia. La novità consisterebbe nel fatto che stavolta la Russia si sieda con vera volontà negoziale".
Bisogna trovare la forza di parlare con Putin.
"Anche questo non è mai mancato. Con Putin ha parlato più volte Macron, si è mosso anche il segretario generale dell’Onu, lo stesso Draghi. Ma le leve le ha in mano lui, se capisce, e credo lo stia capendo, che questa guerra sta andando e continuerà ad andare molto diversamente da come pensava, è nel suo interesse aprire a un cessate il fuoco che all’inizio potrà riguardare il versante umanitario e alimentare per poi assumere un connotato più ampio di fine delle ostilità".
L’Italia parla per sé soltanto?
"È una proposta condivisa da tutto il governo, ma l’Italia si è guadagnata in questi mesi un di più di considerazione, siamo affidabili".
Ma chi ha titolo ora per far avanzare la proposta di cessate il fuoco? L'Onu è paralizzata dal veto russo.
"L’Onu può agire, come può agire la Ue, o l’Osce di cui la Russia fa parte. Ogni organismo può e deve fare la sua parte, ma naturalmente tutto dipende dagli Stati nazionali, Russia in primis. L’Ucraina sarebbe pronta".
Nella proposta italiana si parla di una Ucraina indipendente. La richiesta di entrare nella Ue sarebbe in contraddizione?
"Assolutamente no. L’Austria è nella Ue ma non nella Nato, anche Finlandia e Svezia al momento sono neutrali".
Si dovrebbe ripartire dallo status quo pre-aggressione?
"Fondamentalmente sì, si tratterebbe poi di raggiungere un accordo sullo status delle regioni contese della Crimea e del Donbas".
Nel Gruppo internazionale dei Facilitatori entreranno anche le grandi potenze?
"Presto per dirlo. Potranno esserci Italia, Germania e Francia, la Ue, l’Onu, oltre all’Osce, oltre a sati considerati neutrali in questo conflitto come la Turchia. Ma anche Usa e Cina potrebbero giocare un ruolo, se vogliamo che stavolta la pace sia effettiva e duratura".