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Cibo sintetico: il progresso non si vieta

Il governo ha varato un ddl che vieta la produzione, la commercializzazione e l’importazione della cosiddetta “carne sintetica”.

Ma che cosa è esattamente la “carne sintetica”?

È un errore definire “sintetico” un alimento, come se fosse realizzato attraverso un processo chimico di sintesi. In realtà la cosiddetta “carne sintetica” si ottiene attraverso la coltivazione in vitro di cellule staminali estratte attraverso procedure indolori da animali vivi, in grado di generare tessuti muscolari simili a quelli della carne ottenuta attraverso la macellazione.

I vantaggi sono di due tipi:

Beneficio etico: per produrre questo tipo di carne non è necessario uccidere animali.
Beneficio ambientale: la carne ottenuta con questa procedura ha una minore carbon footprint e quindi un minore impatto ambientale rispetto a quella tradizionale, soprattutto nel caso di quella bovina e ovina.

È possibile vietare in Italia la produzione, la commercializzazione e l’importazione di un prodotto di questo tipo? No. L’immissione sul mercato di alimenti di nuova concezione è disciplinata dalle norme europee che riguardano, senza eccezioni, l’intero mercato comune. È l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, con sede a Parma, a stabilire in base a valutazioni scientifiche rigorose se la cosiddetta carne sintetica è sicura, e poi sono le autorità dell’Ue ad autorizzarne eventualmente la produzione e la commercializzazione.

Se uno Stato membro dell’Ue vuole sottrarsi a queste regole deve produrre evidenze scientifiche solide che dimostrino che un prodotto è davvero pericoloso per la salute, non ipotesi politiche generiche come quelle contenute nel ddl approvato dal governo, altrimenti incorrerà in procedure di infrazione e sanzioni che pagheranno i cittadini contribuenti italiani.

La produzione, commercializzazione e import della cosiddetta “carne sintetica” avrebbe conseguenze negative per la nostra economia? No. Ogni nuovo prodotto che arriva sul mercato porta con sé potenzialmente conseguenze positive per l’economia, perché potrebbero nascere nuove imprese e nuovi posti di lavoro. Quindi a essere dannoso per la nostra economia è proprio il ddl approvato dal governo, che impedirà ai ricercatori e alle imprese italiane di sviluppare un settore con enormi potenzialità.

Non è detto che la cosiddetta carne sintetica avrà successo commerciale: ad esempio le aziende che producono la cosiddetta “carne vegetale”, ottenuta attraverso ingredienti di origine vegetale che imitano per consistenza e sapore la carne vera, hanno visto i loro fatturati ridursi drasticamente rispetto alle aspettative iniziali. Questo perché le persone non abbandonano volentieri gli alimenti ai quali sono abituati, come la carne. Ma questo rende il divieto imposto dal governo ancora più insensato: se la carne coltivata in vitro non avrà successo sarà un divieto inutile, se invece avrà successo sarà dannoso per le prospettive della nostra economia.

Chiediamo al governo di ritirare questo ddl insensato e dannoso. Firma anche tu la nostra petizione.



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  • Claudio Tucci
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  • Stefano Bilewski
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  • Enrico Setti
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  • Alessandro Saggese
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  • Luca Belfiori
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  • Simona Valente
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  • Christian Javier Salinas Roldan
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  • Viviane Raes
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  • Mirko Mancini
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  • Marino Faliero
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  • Caterina Provenza
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  • Ilaria Lazzarotto
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  • Riccardo Barteselli
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  • Serena Danaro
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  • Gianluca Angelini
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  • Mario Parmeggiani
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  • Riccardo Lasagni Manghi
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  • Sara Dagassolemi
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  • Letizia Suraci
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  • Fatima Curzio
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  • Valentino Talarico
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  • Lorenzo Pistolesi
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  • Barbara Fiorini
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  • Tiziana Tesconi
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  • Eufemia Petrillo
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  • Francesco Porcelli
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