Ecco il Manifesto Arcobaleno di +Europa!
Per l’uguaglianza delle persone LGBTI+ ci vuole molto di più del #DdlZan.
In Europa e in Italia i diritti sono sotto attacco, i governi di destra di Polonia e Ungheria, appoggiati dai partiti sovranisti italiani, lo dimostrano.
+Europa chiede la piena uguaglianza formale e sostanziale davanti alla legge per le persone LGBTI+, con proposte volte al riconoscimento di diritti concreti ed esigibili da qualsiasi cittadino.
Matrimonio egualitario, genitorialità, diritti delle persone trans e delle persone intersex, reale contrasto all’omolesbobitransfobia attraverso l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione sessuale ed affettiva nelle scuole.
Il Manifesto arcobaleno è alla base della nostra interlocuzione con le associazioni interessate. Vogliamo portare avanti un lavoro coerente e approfondito, in costante dialogo con le persone e il movimento LGBTI+.
Siamo convinti che il riconoscimento e l’esigibilità dei diritti LGBTI+ siano la cartina di tornasole di una società libera, aperta e democratica.
+Europa è all’avanguardia in questa battaglia.
Dai forza al Manifesto Arcobaleno.
Le persone LGBTI+ non ne possono più di aspettare, i diritti non possono aspettare!
Firma il nostro Manifesto.
Aggiungi signatureREFERENDUM EUTANASIA LEGALE
Per essere liberi fino alla fine.
Il referendum vuole abrogare parzialmente la norma penale che impedisce l’introduzione dell’Eutanasia legale in Italia.
Con questo intervento referendario l’eutanasia attiva, previa valutazione del giudice in sede processuale, potrà essere consentita nelle forme previste dalla legge sul consenso informato e il testamento biologico, e in presenza dei requisiti introdotti dalla Sentenza della Consulta sul “Caso Cappato”, ma rimarrà punita se il fatto è commesso contro una persona incapace o contro una persona il cui consenso sia stato estorto con violenza, minaccia o contro un minore di diciotto anni. Dunque, l’esito abrogativo del referendum farebbe venir meno il divieto assoluto dell’eutanasia e la consentirebbe limitatamente alle forme previste dalla legge 219/2017 in materia di consenso informato.
Per quanto riguarda, invece, condotte realizzate al di fuori delle forme previste dall’ordinamento sarà applicabile il reato di omicidio doloso (art. 575 cp).
Aggiungi signatureAlla Camera dei Deputati è in discussione un disegno di legge a prima firma Riccardo Magi che legalizza la coltivazione domestica di 4 piante di cannabis, abbassa le pene per i fatti di lieve entità e rimuove le sanzioni amministrative per chi detiene per uso personale.
Perché è importante?
+LEGALITÀ
Evitare che i consumatori di cannabis siano costretti a rivolgersi alle piazze di spaccio nelle mani delle mafie.
+GIUSTIZIA
Liberare il sistema giudiziario da tutti quei procedimenti inutili legati a fatti di lieve entità nel segno della proporzionalità della pena.
+SICUREZZA
Rendere più naturale la cannabis consumata dai cittadini, tutelando la salute dei consumatori da sostanze nocive come lacca, lana di vetro e piombo con le quali viene mescolata per il commercio illegale.
+SALUTE
Assicurare la continuità delle terapie per i pazienti che fanno uso di cannabis terapeutica regolarmente, colmando l’insufficienza della produzione italiana.
+RIEDUCAZIONE
Adottare misure alternative al carcere per aiutare davvero il reinserimento delle persone tossicodipendenti nella società.
Firma ora la nostra petizione per chiedere al Parlamento di approvare entro questa legislatura il nostro disegno di legge.
Aggiungi signaturePutin sta finanziando la sua guerra grazie al gas che vende a noi europei.
Di fronte al genocidio degli ucraini, non possiamo più restare a guardare.
E’ ora di deputinizzare l’Italia, a cominciare proprio dallo stop all’acquisto di petrolio e gas di Mosca e puntare sull’energia pulita.
Abbiamo un patrimonio di idee e progetti sulle rinnovabili che ad oggi è bloccato dalla burocrazia e dall’inerzia amministrativa a vari livelli.
Soltanto dal 2018 ad oggi, a fronte di più di 24.000 MW di progetti eolici presentati, ne sono stati autorizzati solo 583 MW.
E di quasi 37.000 MW di progetti fotovoltaici, ne sono stati autorizzati solo 3.566.
I procedimenti sono talmente lunghi che l'80% dei progetti autorizzati non può essere costruito perché ormai tecnologicamente obsoleto e per questi deve essere chiesta una variante autorizzativa. Occorre “sbloccare” in fretta le centinaia di progetti eolici e fotovoltaici incagliati nelle Regioni che aspettano da anni di essere autorizzati.
Gli operatori del settore delle rinnovabili sono pronti, in pochi mesi, a raddoppiare la produzione di energia pulita e indipendente per rendere l’Italia più sostenibile, più libera e più sicura.
Occorre però un immediato cambio di passo con un pacchetto di riforme che miri:
1. a rendere davvero efficace il burden sharing con la previsione dell’intervento dello Stato in via sostituiva nelle procedure autorizzative o con la nomina di commissari straordinari nelle Regioni inadempienti;
2. a rimuovere i poteri di veto tutt’ora esistenti
3. a prorogare automaticamente la durata delle autorizzazioni scadute.
Oltre a questo, per una riforma più incisiva e di lungo periodo, è necessario avviare un ripensamento del titolo V della Costituzione e considerare la restituzione al livello statale delle competenze esclusive in materia energetica, necessaria per riconoscere la giusta centralità all’interesse strategico del raggiungimento dell’autonomia e della sicurezza energetiche dell’Italia e dell’Europa, integrate nelle strategie geopolitiche.
Clicca qui per leggere la proposta completa.
Aggiungi signature5 milioni di italiani, soprattutto giovani, studiano e lavorano in una regione diversa da quella del comune di residenza.
L’Italia, oltre a Cipro e Malta, è l’unico Paese in Europa a non riconoscergli il diritto di votare nella città in cui vivono per le elezioni politiche.
Persino stati come Ungheria e Polonia hanno sistemi che consentono il voto a distanza.
I cittadini italiani che, anche per periodi brevi, lavorano all’estero possono votare. Chi lavora e studia in Italia NO.
In questi giorni si sarebbe dovuto votare in Parlamento un disegno di legge che avrebbe garantito questo diritto. La caduta del Governo Draghi ha cancellato anche questa possibilità.
Per questo motivo al Senato a prima firma di Emma Bonino e alla Camera a prima firma di Riccardo Magi, come +Europa/Azione è stata presentata un'interrogazione alla ministra Lamorgese e abbiamo lanciato un appello al Governo per fare tutto il possibile per agevolare il voto di quasi un decimo della popolazione italiana.
Le studentesse e gli studenti universitari, in particolar modo, il 25 settembre, saranno in sessione d’esame e di laurea.
Non possiamo lamentarci della scarsa partecipazione dei giovani alla vita politica e poi non permettergli di votare dove vivono.
Firma ora il nostro appello, fai sentire la tua voce #iovotofuorisede
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