PERCHE’ VOTARE SI’
I 5 referendum intervengono su importanti nodi critici della organizzazione della giustizia e del diritto penale, sui quali il Parlamento non ha fino ad oggi dato risposta.
La riforma Cartabia approvata dalla Camera (e in attesa di approvazione del Senato) si occupa di 3 delle 5 questioni oggetto dei referendum (elezione CSM, separazione carriere e consigli giudiziari) modificando le disposizioni attuali in senso migliorativo.
Tuttavia, anche se la riforma fosse approvata prima del voto referendario (il che non appare probabile), occorrerebbe comunque l'approvazione di altre norme delegate per rendere operative la riforma.
Dunque, in ogni caso, l’esito abrogativo dei referendum costituirebbe un importante segnale e spinta alla attività del Parlamento.
1) Elezione del CSM: meno correntismi
Per spezzare il “sistema” clientelare delle correnti organizzate - che umilia il merito dei magistrati a favore della appartenenza – il referendum ripristinerebbe la possibilità, per il singolo magistrato, svincolato da ogni appartenenza correntizia, di candidarsi alle elezioni del CSM senza dover raccogliere le sottoscrizioni di presentatori.
2) Consigli giudiziari: meno autoreferenzialità
Per consentire anche agli avvocati e professori, membri dei Consigli giudiziari, e non soltanto ai magistrati, di discutere e votare sulla professionalità e la competenza dei magistrati. E' giusto che i magistrati – che decidono del destino delle persone – possano essere obiettivamente valutati da chi, come gli avvocati, tutti i giorni li conosce e li osserva.
3) Separazione delle carriere: o fai il Giudice o fai il PM
Per abrogare la possibilità che magistrati giudicanti e pubblici ministeri passino da una funzione all’altra durante la propria carriera. La commistione delle carriere crea un rapporto strettissimo tra magistrati e PM, che oggettivamente annacqua l’imparzialità dei giudici, a vantaggio della accusa. Il referendum mira a rendere irreversibile la scelta operata dal magistrato, al termine del tirocinio, fra funzione giudicante o requirente.
4) Custodia cautelare: rafforzamento della presunzione di innocenza 1
Restringe la possibilità di infliggere restrizioni alla libertà personale delle persone non ancora condannate, ma soltanto indagate o processate. La carcerazione preventiva resta comunque limitata ai casi più gravi (pericolo di fuga, di inquinamento della prova o di commettere gravi delitti con armi e violenza) e abrogata solo per il caso di “pericolo di reiterazione del reato”: una norma con cui le carceri sono riempite di persone che si rivelano poi innocenti.
5) Legge Severino: rafforzamento della presunzione di innocenza 2
Per abrogare l’automatismo con cui la legge dispone incandidabilità, decadenza e sospensione dalla carica di parlamentare, membro del Governo o amministratore locali anche in caso di sentenza non definitiva, operando anche retroattivamente, violando il principio della presunzione di innocenza e riservando un trattamento più severo agli amministratori locali (che più di tutti sono esposti a rispondere di comportamenti dei funzionari). Lasciamo alle sentenze il compito di disporre l’interdizione dai pubblici uffici.
Scopri i tavoli della mobilitazione del 28 e 29 maggio.
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